Instagram, la nostalgia che avanza: caroselli infiniti, musica nel profilo e layout verticali

Instagram, la nostalgia che avanza: caroselli infiniti, musica nel profilo e layout verticali
di Giuseppe Miccoli
C’erano una volta le foto quadrate, i filtri vintage, i like nascosti tra una storia e l’altra. Poi vennero i reels, gli influencer, le sponsorizzazioni compulsive, i profili vetrina. Ora, Instagram cambia ancora. Ma non lo fa inseguendo solo l’innovazione: stavolta lo fa con un occhio al passato e uno al feed del futuro.
Ad agosto 2024, la piattaforma ha introdotto tre novità che, più che aggiornamenti, sembrano dichiarazioni di intenti. Prima tra tutte: i caroselli estesi, che consentono ora di caricare fino a 20 contenuti – tra immagini e video – in un singolo post. È un passo importante, quasi editoriale. Non più solo scatti fugaci o storie effimere, ma veri e propri album narrativi, mini reportage, sequenze capaci di raccontare viaggi, eventi o momenti quotidiani in modo organico. Per i creator è un invito a rallentare, a costruire storie con un filo logico. Per i brand, è uno strumento per elaborare narrazioni più profonde. Ma per l’utente comune? È forse l’occasione per tornare a un uso più intimo e meno performativo dell’app, quello dei diari visivi, delle gallery dei compleanni, delle vacanze raccontate slide dopo slide.
La seconda novità tocca una corda emotiva potente: la musica nel profilo. Proprio così – come nel vecchio MySpace, Instagram ha deciso di permettere agli utenti di scegliere una canzone da associare alla propria pagina. Una colonna sonora personale, che racconta più di una bio, più di mille hashtag. Non c’è algoritmo che tenga davanti alla scelta di un brano: perché è lì che si rivela l’identità, o almeno la facciata che vogliamo mostrare al mondo. È nostalgia pura, ma anche strategia intelligente: in un’epoca in cui l’audio domina (dai podcast ai reel, fino ai vocali infiniti), legare la musica al profilo è un modo per riconnettere emozione e presenza digitale. Siamo chi ascoltiamo. E Instagram lo sa.
Infine, il nuovo layout verticale per i profili – ancora in fase di test – rompe con la storica griglia 3×3. L’occhio non scorre più orizzontalmente, ma si lascia guidare da un feed lineare, pensato per i contenuti video. È un adeguamento al linguaggio dei tempi, dove lo scroll verticale è diventato il gesto naturale, la coreografia standard della nostra vita digitale. Ma c’è anche di più: è un modo per spingere gli utenti a produrre sempre più reel, a dare priorità al formato che garantisce visibilità e monetizzazione. Per Instagram, il video non è il futuro – è il presente. E ogni layout lo conferma.
Nel complesso, queste novità raccontano un Instagram che tenta di rinnovarsi senza tradirsi del tutto. Che cerca di ascoltare i trend ma anche le emozioni. Che vuole trattenere i giovani con stimoli nuovi e al tempo stesso coccolare i nostalgici con sapori d’altri tempi. Non sarà più il social delle foto da Polaroid, ma forse può tornare a essere un luogo di espressione personale, in cui narrare più che performare, condividere più che competere.
Sarà abbastanza per arginare la disaffezione di chi lo vede come una copia sbiadita di TikTok? Sarà sufficiente per far tornare l’amore di chi lo apriva per ispirarsi, non per vendersi?
Per ora, ci resta una certezza: il prossimo post potrà avere 20 immagini, una canzone e – forse – un layout tutto nuovo. Ma se non racconterà nulla di vero, sarà solo l’ennesima vetrina vuota.