Il presidente di Fedepiloti fa il punto sull’emergenza coronavirus
A fare il punto sull’emergenza CronaVirus è il presidente di Fedepiloti
che spiega come la policy della Capitaneria di porto
abbia l’obiettivo di ridurre l’incontro tra gli operatori
evitare che un potenziale contagio porti all’isolamento
preventivo di un numero elevato di persone da causare
una paralisi del servizio.
Uno scenario che impone accortezza e tra i soggetti
particolarmente a rischio, nell’ambito portuale, ci sono
i Piloti che continuano a svolgere il proprio dovere come sottolinea
il presidente della Federazione Italiana Piloti dei Porti, Francesco Bandiera
“i piloti italiani in questi giorni ed in queste notti
continuano a salire e scendere dalle navi per consentire alla Nazione
i normali approvvigionamenti necessari”.
Lo stesso comandante Francesco bandiera sottolinea
come i piloti delle navi siano sempre stati operativi nelle prime fasi
emergenziali e di come lo siano ancora adesso;
“Noi, che rappresentiamo un servizio pubblico del Paese, non abbiamo mai smesso
di garantire la normale attività lavorativa dando il nostro contributo alla Nazione
per gli approvvigionamenti
necessari in questo difficile momento.
Dai primi giorni di gennaio, quando l’emergenza
COVID-19 era già nella sua fase più acuta in Cina, in Federazione
abbiamo iniziato a ragionare
eventuali misure di contenimento.
La prima preoccupazione è stata che, nell’ipotesi
di un allargamento dell’emergenza, poi purtroppo
puntualmente verificatasi, andava tutelata l’operatività della Corporazione
evitando una “quarantena”generalizzata che ne avrebbe pregiudicato il funzionamento.
La corporazione dei Piloti di Messina e Gioia Tauro è stata la più esposta al rischio di contagio
inizialmente per i loro porti, o solamente anche nel transito dello Stretto, ricevono
la maggior parte delle navi provenienti dalla Cina.
E’ quindi anche stata la prima Corporazione ad avere disposto
l’utilizzo di guanti e mascherine ai suoi Piloti
ancor prima dell’uscita del decreto ministeriale.
infine, il comandante ci ricorda come “Il nemico è invisibile e subdolo.
L’unica maniera di fermarlo è evitarlo e dare il tempo a chi lo combatte
“face to face”, il nostro straordinario personale
medico sanitario, di fare quello che deve fare per sconfiggerlo.
Le decisioni assunte dal Governo sono certamente coerenti con il frangente
emergenziale ed è fondamentale seguire le indicazioni date.
Chi può deve restare a casa e chi, come noi e gli altri servizi tecnico nautici, deve per forza
uscire per mantenere attivi i servizi minimi necessari alla collettività, lo deve fare responsabilmente.