Il Granchio Blu, una nuova specie nel Mediterraneo

Il Granchio Blu, nel mar Mediterraneo, sta creando molte difficoltà alla pesca e non a caso i pescatori hanno già segnalato alle autorità competenti il problema. Infatti, siamo di fronte ad una specie di crostaceo piuttosto pericoloso per la biodiversità marina. Il Granchio Blu, solitamente vive nelle acque delle coste atlantiche degli Stati Uniti, molto amato dagli americani per la squisitezza della sua carne. Ma negli ultimi mesi, probabilmente anche a causa dei cambiamenti climatici, il crostaceo è entrato anche nel Mediterraneo.

Il Granchio Blu si nutre voracemente di pesci, crostacei e molluschi, arrecando gravi danni alla fauna marina e di conseguenza alla pesca. La situazione si sta facendo molto grave per Albania, Grecia e Tunisia, dove l’impatto negativo del crostaceo sull’economia del mare sta assumendo dimensioni sempre più importanti.

Per cercare di risolvere il problema alcune organizzazioni e istituzioni si stanno muovendo, in particolar modo il Distretto della Pesca e Crescita Blu, guidato dal Presidente Nino Carlino, sta cercando di prendere le opportune contromisure aderendo al Progetto “Bleu Adapt”, attivato dalla Direction Générale de la Peche et de l’Acquaculture del Ministero dell’Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca Marittima della Tunisia, in partnership con l’Institut National Agronomique de Tunis, l’Institut Supérieur de Peche et d’Acquaculture de Bizerte e l’Università di Palermo.

Il Progetto Blue-Adapt si pone l’ambizioso obiettivo di difendere le aree costiere e conservarne la biodiversità, con lo scopo  di contribuire al mantenimento degli ecosistemi mediterranei. Inoltre, nelle prossime settimane, non soltanto si tenterà di elaborare strategie con lo scopo di arginare nel migliore dei modi l’invasione del Granchio Blu ma si cercherà, allo stesso tempo, di offrire assistenza e formazione ai pescatori che vorranno cimentarsi nella sua cattura e nella sua commercializzazione.

 

 

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