I radar triskav potrebbero risolvere la questione delle acque “libiche”
Continuano le tensioni tra i pescatori di Mazara del Vallo e le autorità libiche. Già diverse volte, infatti, pescherecci mazaresi, e siciliani, sono stati sequestrati dai libici. Secondo quest’ultimi, i navigli italiani avrebbero effettuato la navigazione in acque di esclusiva competenza libica. Ma in realtà non sarebbe così. Si tratterebbe di acque internazionali, nelle quali il naviglio mazarese potrebbe navigare e pescare legittimamente.
Le associazioni dei pescatori di Mazara del Valle richiedono, da tempo, un’adeguata protezione dei propri pescherecci. Domenica 21 marzo, il ministro degli esteri Luigi Di Maio si è recato a Tripoli, dove ha incontrato il suo omologo , il ministro degli esteri Najla Al Mangoush e le massime autorità Libiche: il Presidente Mohammed Menfi e due deputati: Abdullah Al-Lafi e Mossa Al-Konied , ed infine il primo Ministro Abdul-Hamid Dbeibah.
Però non si sa se, durante l’incontro, si sia discusso della questione delle acque internazionali, che a detta di Tripoli sarebbero di esclusiva competenza libica e nelle quali le flotte pescherecce siciliane hanno intenzione di navigare liberamente.
Per superare queste continue tensioni tra le due parti, si potrebbero installare, senza costi eccessivi, delle piattaforme dotate di un radar a controllo remoto della triskav, tra Tripoli e Capo Al Hamamh. Sarebbe questa una soluzione facilmente percorribile, infatti, l’attività di controllo può essere effettuata dai radar triskav da remoto. Quindi, la sorveglianza potrebbe essere effettuata da una sala di controllo, una ubicata in Libia e una in Italia.
Il finanziamento del sistema di sorveglianza potrebbe essere effettuato dalla Cooperazione Internazionale ma anche dalla Regione Sicilia o dal Ministero degli Interni, poiché si tratterebbe di un’installazione di rilevanza nazionale, volta a garantire la sicurezza della frontiera italiana meridionale. La sorveglianza radar potrebbe essere localizzata a Roma, a Palermo ma anche nella stessa Mazara del Vallo.
Oltretutto, attraverso questo sistema di monitoraggio, la Marina Militare Italiana sarebbe in grado di controllare costantemente ciò che avviene nello spazio costiero italiano e quindi potrebbe coordinare con i colleghi libici ed europei operazioni finalizzate a contrastare diverse forme di attività illegali.