8 marzo: stop pregiudizi, pesca in Sicilia diventa femminile 

Escono in mare con le loro due barche, organizzano escursioni di pescaturismo e preparano i piatti della tradizione a base dei prodotti ittici locali appena pescati. E’ il lavoro di Antonella e Giusy Donato che, nel 2012 hanno creato la cooperativa ‘I Mancuso’ associata a Confcooperative nello Stretto di Messina.

Due giovani donne, 64 anni in due, che confermano come oggi la pesca vada al di là dei generi, creando nuove opportunità di lavoro. Laureate una in Lingue straniere, l’altra in Scienze politiche, le due sorelle di un piccolo comune nel messinese, rilevano sei anni fa l’impresa di pesca del nonno materno, affiancando al mestiere più tradizionale di pescatore anche il pesca turismo.

Oggi con due imbarcazioni da 12 metri e altre due di appoggio e una rete di circa 500 metri, le due sorelle si sono davvero fatte largo in un mondo maschile, sfidando onde e pregiudizi. ”All’inizio la nostra iniziativa non è stata presa molto sul serio, ci dicevano che ci saremmo stancate subito ma ormai tutti si sono ricreduti”, raccontano Antonella e Giusy che hanno superato tutti gli esami posti dalla famiglia, riuscendo non solo a non vendere l’azienda ma anche a diversificarla.

“Con il pesca turismo abbiamo tantissime prenotazioni, organizziamo visite al borgo marinaro e lungo la costa e poi cuciniamo tanti piatti locali”, spiegano le sorelle che stanno realizzando anche un b&b per mettere a disposizione dei turisti la casa di un pescatore e creare un laboratorio di cucina per la trasformazione del pescato. Fare la pescatrice quindi si può, ammettono le sorelle. Sicuramente sì, a parte il freddo e la forza fisica necessaria per fare questo mestiere, ma in tutti e due i casi la tecnologia aiuta molto; qualche difficoltà invece sul fronte burocratico, confessa Giusy, “sono mamma da 4 mesi e nessuno sapeva indicarmi la procedura per la maternità perché non era mai accaduto prima”.

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