A Palermo sequestrati ricci e rigettati in mare

Una quarantina di esemplari di riccio di mare privi di bollo sanitario e della documentazione attestante la provenienza, sono stati sequestrati dalla polizia municipale di Palermo ad un venditore abusivo che li stava vendendo esponendoli su di un tavolo di plastica, sulla strada in via dell’Olimpo. Al trasgressore è stata inflitta una sanzione amministrativa di millecinquecento euro. Inoltre, visto che all’atto dell’accertamento i veterinari dell’Asp hanno riscontrato che erano ancora vivi, sono stati rigettati in mare dalla Guardia costiera.

Dallo scorso primo maggio e fino al 30 giugno (periodo di fecondazione della specie) è in vigore il fermo biologico del riccio di mare (art. 4 del D.M. 12 gennaio 1995). Nel periodo indicato, è fatto divieto di pescare, detenere, trasbordare, sbarcare, trasportare e commercializzare il riccio di mare in qualunque stadio di crescita, fattispecie severamente sanzionate dal D.lgs n. 4 del 9 gennaio 2012.

Per salvaguardare la specie la legge stabilisce il fermo biologico della pesca nel periodo della riproduzione, appunto da maggio a giugno. La legge stabilisce anche diversi limiti alla pesca durante tutto l’anno, tra questi quello di prelevare più di 50 esemplari per i pescatori non professionisti.

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