Acqua per le Isole minori: la nuova frontiera dei dissalatori mobili marini
Fornire acqua di qualità alle Isole minori attraverso dissalatori mobili marini. E’ stato questo il tema principale discusso ad Atene in occasione del convegno “Agenda 2030 and the right to water of the smaller islands. The sustainable alternatives for a quality water supply”, promosso da Fondazione UniVerde, Fondazione Marevivo ETS, UNEP/MAP – United Nations Environment Programme / Mediterranean Action Plan (il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente che coordina il Piano d’Azione per il Mediterraneo) con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia ad Atene e con la partecipazione dalla Vice capo Missione, Susanna Schlein.
La crisi climatica globale ha richiesto infatti un cambio di rotta immediato, con l’obiettivo di abbandonare i sistemi fortemente impattanti a favore delle nuove tecnologie peraltro già ampiamente usate in caso di emergenza dal Governo italiano, per fornire acqua di qualità alle Isole minori. I dissalatori mobili marini, realizzati con tecnologia italiana, rappresentano al giorno d’oggi la soluzione più rapida, sostenibile, economica e sicura per ottimizzare la gestione dei piani di sicurezza e di fornitura dell’acqua potabile alle isole minori anche in caso di crisi, emergenze e maggiore richiesta idrica nella stagione turistica.
L’evento, inserito nel panel ‘Regulatory and policy framework on marine pollution, prevention and reduction from land-based sources and activities’ co-promosso da UNEP/MAP e WES Project e supportato dall’Unione Europea, è stato occasione per analizzare, in un contesto internazionale altamente qualificato, le criticità legate agli impianti di dissalazione a terra, presentare una delle più interessanti e sostenibili alternative agli impianti fissi e ai loro impatti, auspicare nuove linee guida internazionali e/o misure per una dissalazione rispettosa del mare, anche nel contesto della Convenzione di Barcellona. L’UNEP/MAP e le parti contraenti della Convenzione 21 Paesi del Mediterraneo e l’Unione Europea, hanno progressivamente creato un quadro istituzionale, giuridico e attuativo che integra elementi essenziali per la sostenibilità nel Mediterraneo, volto a realizzare la visione di ecosistemi marini e costieri sani per lo sviluppo sostenibile della regione mediterranea.
Per Carmen Di Penta, direttore generale di Marevivo “le isole minori sono un bene ambientale prezioso non solo per le loro caratteristiche storiche, paesaggistiche e di tradizione, ma anche e soprattutto per il mare che le circonda. Per cercare le soluzioni migliori al loro sostentamento è utile definire opere di mitigazione per la salvaguardia del bene mare. Ho usato il termine ‘bene’ e non ‘risorsa’, perché se non salvaguardiamo il bene, perderemo anche la risorsa. Senza dimenticare che la siccità ci costringe a trovare anche questa volta soluzioni alternative e più sostenibili”.
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha sottolineato che “al privilegio che Grecia e Italia hanno di godere di tante isole nel Mediterraneo corrisponde la responsabilità di tutelare questo patrimonio bellissimo e grandissimo. Una difesa tanto più necessaria e importante in un momento in cui i cambiamenti climatici incidono così tanto sugli ecosistemi marini, soprattutto nel Mare Nostrum. Le soluzioni per accedere alle risorse idriche implicano spesso un alto impatto ambientale, l’uso di tanta energia e la produzione di rifiuti.
Nelle stagioni di afflusso turistico, con il massivo utilizzo di navi cisterne, tutto questo diventa spesso insostenibile”. L’obiettivo è puntare sulle migliori soluzioni e pratiche esistenti nel contesto europeo e a tal proposito il ministro Pichetto Fratin ha evidenziato: “Stiamo conducendo un approfondimento sui progetti di dissalazione, e quindi sul dissalatore mobile marino, una tecnologia nuova per l’Italia che potrebbe far fronte, in alcune realtà, alle difficoltà contingenti e strutturali. Lavoriamo per rinnovare la rete idrica esistente, per realizzare e implementare impianti di depurazione delle acque reflue. Tutto ciò nell’ambito della lotta contro gli sprechi e per incentivare la raccolta delle acque piovane, su cui il Governo conta molto. Con il PNRR siamo impegnati nel progetto Isole Verdi 140 progetti su 19 isole minori, anche per la gestione del settore idrico”.