Addio a Skype: la fine di un’era tra nostalgia e innovazione
Microsoft ha annunciato la chiusura definitiva di Skype, prevista per maggio 2025, dopo 22 anni di servizio. Una decisione che segna la fine di un’epoca, ma che non sorprende: negli ultimi anni, la piattaforma ha ceduto il passo a strumenti più moderni come Microsoft Teams, Zoom e Slack.
Ma per chi ha vissuto gli anni 2000, Skype non era solo un’app: era una rivoluzione. Chi non ricorda le prime videochiamate con webcam ingombranti, spesso con immagini sgranate e movimenti a scatti? Le connessioni a 56k rendevano difficile una conversazione fluida, ma l’idea di vedere qualcuno a distanza era qualcosa di straordinario, quasi la scoperta dell’America.
Oggi, con le reti 5G e la fibra ottica, le videochiamate sono talmente fluide da risultare quasi banali. Eppure, proprio quella difficoltà tecnica dava un senso di conquista: aspettare che il segnale si stabilizzasse, ripetere mille volte “mi senti?”, vedere l’immagine bloccarsi in pose assurde… era tutto parte dell’esperienza.
Ora, con la sua chiusura, Skype lascia spazio a un’epoca in cui la tecnologia ha reso le comunicazioni immediate, ma forse meno emozionanti. Microsoft ha dichiarato che la transizione sarà graduale e che gli utenti potranno migrare su Teams, conservando chat e contatti.
Skype è stato un pioniere, un simbolo di un tempo in cui internet era ancora una scoperta da vivere. Il suo addio è un segnale che il futuro avanza, ma per molti resterà il ricordo di quando le videochiamate erano un evento, non una routine.