Al via i lavori per il ‘Piano del mare’. Musumeci: “Ministero non basta, servono contenuti”
“Il Piano del mare è un foglio di carta bianco sul quale governo e associazioni hanno il diritto e il dovere di scrivere qualcosa. Abbiamo già nominato il coordinatore della struttura di missione, la prossima settimana il gruppo di lavoro inizierà ad avviare il proprio confronto fino al mese di Luglio. Parleremo con tutti, raccoglieremo proposte e criticità, abbiamo la necessità di mettere insieme uno strumento di programmazione“. Così il ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare, Nello Musumeci, intervenendo agli Stati generali delle Camere di commercio sull’economia del mare. Musumeci.
“Il sistema Italia ha bisogno di un Sud e un Nord competitivi, pur con interessi diversi. Pensare che attraverso il mare, i porti, il Sud possa migliorare la propria condizione economica è un fatto di rilevante novità su cui 10-15 anni fa nessuno avrebbe scommesso“, ha detto Musumeci, sottolineando la necessità che i porti “siano rivisti potenziando l’interconnessione ferroviaria e creando l’intermodalità sia per le merci che per le persone“.
“Il Mediterraneo – ha sottolineato – è diventato da qualche anno ‘mare di cerniera’ e noi italiani possiamo giocare un ruolo da protagonisti. E’ importante il valore della collaborazione internazionale, del dialogo con gli atri Paesi non soltanto europei, ma se mettiamo a sistema le risorse e le potenzialità che abbiamo possiamo andare ben oltre i più recenti dati economici“. “Abbiamo bisogno di istituzioni come Unioncamere e Assonautica che sappiano fare sintesi per invitare il governo a riflettere sui problemi e trovare le soluzioni“, ha detto il ministro.
“Non basta creare un nuovo ministero ma bisogna riempirlo di contenuti e definire strategie da mettere su un foglio di carta finora bianco. Abbiamo creato il ministero delle Politiche del mare come un luogo di coordinamento e programmazione” che riunisce “otto ministeri” e nel corso della legislatura contiamo di farne un dicastero con “competenze che adesso sono in capo ad altri ministeri“.
“In Italia – ha spiegato Musumeci – è mancata una seria programmazione per le politiche del mare. Con questo governo ci stiamo affacciando ad aprire dialoghi con potenze economiche finora snobbate. Dobbiamo guardare verso il Mediterraneo che sta cambiando. In Africa c’è tanta apertura e disponibilità, non solo dal punto di vista energetico. Il ministero del Mare può diventare quello strumento che finora è mancato per consentire un dialogo tra gli attori di questo settore“.