Alghe illimitate e acquacoltura: lo studio per combattere la crisi alimentare

I ricercatori dell’Università di Tel Aviv e dell’Israel Oceanographic and Limnological Research Institute (IOLR) di Haifa hanno sviluppato un metodo innovativo per coltivare una quantità illimitata di alghe, arricchite con vitamine, minerali, carboidrati salutari, proteine ​​e fibre alimentari, per bisogni sia umani che animali.

La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Innovative Food Science & Emerging Technologies, con il titolo “Enrichment of Nutrition Compounds in seaweeds via abiotic stressors in Integrated Aquaculture”, potrebbe in futuro rivelarsi decisiva nella lotta alla crisi alimentare che colpisce l’intero pianeta.

Lo studio parte da specie locali (Ulva, Gracilaria e Hypnea) coltivate in sistemi di piscicoltura ma in condizioni ambientali diverse. Tali condizioni speciali hanno permesso alle alghe di prosperare e migliorare notevolmente il loro valore nutritivo. Le alghe arricchite, evidenziano gli scienziati, possono anche essere utilizzate anche per industrie sanitarie, come integratori alimentari o medicinali e nell’industria cosmetica.

Le tecnologie avanzate usate promuovono un approccio ecologico di “acquacoltura integrata sostenibile”. L’alga, infatti, purifica l’acqua in cui cresce e aiuta così a mantenere l’equilibrio ecologico dell’ambiente marino e costiero. L’innovativo approccio dell’acquacoltura integra le alghe e la deviazione degli effluenti ittici, ricchi di sostanze nutritive, in una serie di vasche di coltivazione. Qui l’alga viene esposta a ‘fattori di stress abiotici’ per stimolare la produzione di ingredienti desiderati nei tessuti. La tecnica ha reso possibili tassi di crescita fino al 25% di biomassa di alghe al giorno.

Tecnologie di questo tipo sono senza dubbio un modello per un futuro migliore per l’umanità, un futuro in cui gli esseri umani vivano felicemente, pacificamente e in buona salute nel loro ambiente“. A dichiararlo è stato Doron Ashkenazi, dottorando che ha condotto la ricerca sotto la guida del Prof. Avigdor Abelson della Scuola di Zoologia dell’Università di Tel Aviv e della Facoltà di Scienze della Vita George Wise, con il Prof. Alvaro Israel dell’IOLR. 

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