Allerta a Vulcano, il governo Musumeci dichiara lo stato di crisi e di emergenza regionale

Il governo Musumeci, nella seduta di oggi pomeriggio, ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale per l’isola di Vulcano, allo scopo di attivare tutte le iniziative necessarie a garantire la risposta operativa sul territorio, la mitigazione dei rischi e l’assistenza alla popolazione colpita dal progredire dei fenomeni vulcanici nelle ultime settimane.
Nell’isola eoliana vige il livello di allerta “giallo”, dichiarato dal Dipartimento di Protezione civile nazionale, e il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ha annunciato un’ordinanza in cui vieta ai cittadini il pernottamento e la permanenza nella zona dell’area portuale dell’isola di Vulcano e in quelle adiacenti, a causa dei livelli di gas prodotti.
 
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, segue da vicino ed è costantemente informato dalla Protezione civile regionale sulla situazione, che si sta evolvendo proprio nelle ultime ore e che appare totalmente inedita, richiedendo la ricerca di sistemazione alternativa per circa 250 persone.
«L’ulteriore incremento dell’emissione di gas tossici registrata negli ultimi giorni dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – dichiara il presidente Musumeci –  richiede, infatti, l’adozione di provvedimenti urgenti a scopo precauzionale a tutela dell’incolumità pubblica e privata, tra i quali il monitoraggio dei fenomeni e dei gas, l’interdizione delle aree a rischio e il possibile allontanamento della popolazione dalle proprie abitazioni. Il nostro governo è vicino alla collettività e si impegna a collaborare col sindaco e con tutte le strutture nazionali nella gestione dell’emergenza».
 
Le massime istituzioni nazionali e regionali, l’Ingv, l’Arpa garantiscono il monitoraggio della situazione che si conferma in forte evoluzione.
Il Dipartimento di Protezione civile regionale, guidato da Salvo Cocina, ha chiesto l’innalzamento del livello di fase operativa da quella attuale di “attenzione” (giallo) a “preallarme” (arancione) e il potenziamento del monitoraggio dei gas letali.

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