Ambiente, è nata l’Area marina protetta di Capo Milazzo

Da ieri giovedì 21 marzo, con l’ingresso della primavera, è entrato in vigore il decreto che istituisce l’Area marina protetta di Capo Milazzo, sottoponendo questo specchio d’acqua a precisi vincoli e divieti. La delimitazione delle aree sono state già individuate nella perimetrazione approvata dall’Ispra e inserita nel decreto. Nel dettaglio,  la zona A si estende da “Palombaro” a “Punta Messinese” e prevede esclusivamente attività di ricerche scientifiche e visite subacquee guidate con il divieto di pesca; la zona B, che comprende la Secca Levante e la Baia di Sant’Antonio privilegia i pescatori professionisti e sportivi, una zona Bs, in prossimità di “Gamba di donna”, che comprende anche la Secca di Ponente e prevede dei vincoli; la zona C, da Punta Cirucco a “Testa dell’impiccato” che è area di riserva ma è accessibile a tutti. Acque incontaminate, dunque, testate dalle analisi dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che, secondo i beni informati, custodiscono una foresta di corallo nero. Il prossimo step sarà la costituzione del Consorzio di Gestione a cui i pescatori del borgo marinaro di Vaccarella chiedono un posto all’interno dell’ente. Comunque, al di là delle legittime richieste da parte dei pescatori, la nascita dell’ente gestore non è prevista in tempi brevi, tra iter burocratici e incartamenti, quindi le deroghe e i permessi non potranno essere rilasciati.

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