Anguille a rischio nel Mediterraneo: stop di sei mesi per i pescatori, totale per chi le pesca per hobby

Il futuro delle anguille europee è in forte rischio nel Mediterraneo e ci sarà uno stop nel corso dell’anno alla pesca di questi abitanti del mare. E’ stato stabilito nella riunione della Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (Gfcm) dell’Onu in cui è stata analizzata la situazione attuale e prese decisioni per il futuro dell’anguilla, che è molto apprezzata nella cucina dei Paesi dell’area.

La commissione ha anche deciso un divieto totale alla pesca dell’anguilla da chi lo fa per hobby, al di fuori del lavoro e l’istituzione di una rete di monitoraggio per trovare le effettive misure da adottare per ribaltare l’attuale situazione. E’ quanto rende noto la Gfcm che ha illustrato anche la pericolosità nei confrinti diq eysta razza da parte dei cambiamenti climatici, dalla perdita di ambienti abitativi per loro, l’inquinamento e la superpesca sulle loro rotte di migrazione, che parte dal Mar dei Sargassi e porta le anguille fino al Mediterraneo e al Nord Europa.

Nel 2020 la migrazione tradizionale ha visto il più piccolo numero di pesci di sempre. Dal 2020 al 2022 è stata quindi portata avanti una ricerca della GFCM per un progetto di comprensione che ha coinvolto nove Paesi del Mediterraneo. Il risultato è stato pubblicato e presenta una situazione con dettagli sulla pesca delle anguille, su quante ce ne siano e sull’atteggiamento locale biologico ed ecologico. Il report offre anche uno sguardo comprensivo della gestione e della conservazione, oltre che sui modelli da adottare per risolvere il problema. Il report identifica anche le lagune come habitat cruciale per le anguille nel Mar Mediterraneo, anche se questi luoghi affrontano direttamente i cambiamenti climatici, la pressione della pesca e l’inquinamento.

Mio padre e mio nonno, prima di me pescavano qui. Per noi la pesca è il lavoro della vita ma purtroppo stiamo pescando poco ultimamente“, spiega Adriano Deiana, pescatore di anguille in Sardegna, portando all’evidenza il declino della specie che è anche un frutto di lavoro per i pescatori. Sul nodo ci saranno quindi azioni condivise su diversi livelli, come spiega Elisabetta Betulla Morello, una dei dirigenti della GFCM sulla pesca: “L’anguilla europea – spiega – ha una situazione delle loro abitazioni che cambia nel cambio dei loro passi nella vita e richiede azioni di protezione su tutti i fronti: biologico, ambientale, socio-economico. La cooperazione è essenziale per identificare e implementare misure adeguate, non solo per gestire la pesca ma anche per proteggere l’ambiente e l’organizzazione socio-economica che gira intorno a questa specie“.

Il piano della Gfcm prevede quindi una chiusura di sei mesi del tempo in cui pescare le anguille e impone lo stop totale alla pesca per hobby da chi non le pesca per lavoro. Un altro passo previsto è proseguire il monitoraggio coinvolgendo i pescatori e gli scienziati in tutto il Mediterraneo. Lo scopo finale è assicurare la conservazione della specie e la conservazione dell’antica pesca tradizionale nelle comunità del Mediterraneo.

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