Archeologia subacquea, grandi esperti a confronto a Taormina
Il presente e il futuro dell’archeologia subacquea in Italia sono stati al centro delle circa settanta relazioni che hanno animato il sesto convegno di Archeologia subacquea e la Rassegna internazionale di Giardini Naxos svoltosi a Palazzo Ciampoli di Taormina e organizzato dalla Soprintendenza del Mare e dal Parco Archeologico Naxos Taormina. Ai lavori hanno partecipato i massimi studiosi italiani e di università e soprintendenze di Italia, Spagna, Germania, Malta e da istituti di ricerca. Il convegno è stato dedicato all’archeologo e fondatore in Sicilia della Soprintendenza del mare, Sebastiano Tusa. A coordinare i lavori, anche nel ruolo di direttore del Comitato Scientifico, Luigi Fozzati, antropologo del mare e delle acque, docente dalla Ca’ Foscari di Venezia e decano degli archeologi subacquei in Italia. I temi del convegno sono spaziati dai porti sommersi dei Campi Flegrei (Campania) al progetto di musealizzazione della nave di Albenga (Liguria); dal sistema portuale antico di Bari (Puglia) alla carta dei relitti del Mare di Venezia (Veneto); e poi l’approdo fluviale di Pisa (Toscana), la didattica “subacquea” nel lago di Bolsena (Lazio), la divulgazione con le tecnologie digitali e il progetto Musas (Museo di Archeologia Subacquea) condiviso da Campania, Puglia e Calabria, il relitto di Spargi in Sardegna e le rotte del commercio arcaico. Infine in Sicilia con una radiografia del patrimonio e del paesaggio costiero sommerso: dalla Baia di Naxos (relitto delle colonne) alle Egadi (con il recupero dei rostri della storica battaglia), passando per il porto antico di Eraclea Minoa (approdo di Minosse), il relitto della Chiesa bizantina sommersa a Marzamemi e quelli di Isola delle Femmine, Mazara del Vallo. Infine l’innovazione tecnologica, alleata delle ricerche in altofondale, con il supporto di macchine (navi oceanografiche e batiscafi) e sistemi remoti.