Aria di Terza Guerra Mondiale al largo della Sicilia: in corso l’esercitazione Nato Dynamic Manta 2023
Aerei da guerra, droni e sottomarini nucleari si muovono in questi giorni al largo delle coste sud-orientali della Sicilia per la maxi esercitazione annuale della Nato Dynamic Manta.
L’operazione, iniziata lo scorso 27 febbraio, proseguirà fino al 16 marzo, e quest’anno vede coinvolti: 5 sommergibili appartenenti alle Marine di Grecia, Italia, Turchia e Stati Uniti e velivoli da pattugliamento marittimo (Maritime Patrol Aircraft – MPA) provenienti da Canada, Francia, Germania, Grecia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. La Marina Militare prenderà parte all’esercitazione con la fregata in versione ASW Carlo Margottini(F592), la fregata Carabiniere(F593), due sommergibili e due elicotteri di base presso la Stazione Elicotteri di Catania. L’Italia, in qualità di paese ospitante, ha messo a disposizione il supporto logistico della base navale di Augusta e della base aerea di Sigonella a Catania. Alla guida dell’operazione il comando del Rear Admiral (US Navy) Michael S. Sciretta, Comandante del Secondo Gruppo Navale permanente della NATO (Standing NATO Maritime Group 2 – SNMG 2).
La Dynamic Manta, pianificata annualmente dal 2013, è una delle esercitazioni di maggior rilievo della NATO, con l’obiettivo di garantire la costante comunicazione e cooperazione tra forze aeree, di superficie e subacquee nella lotta anti-sommergibile e permette ai membri dell’Alleanza di valutare e sviluppare nuove tattiche anti-sommergibile.
Un’esercitazione, la Dynamic Manta 2023, che alla luce del pericolo di una terza guerra mondiale, come conseguenza dello scontro russo-ucraino, assume un contorno particolare quest’anno come evidenziato anche dal contrammiraglio Stephen Mack, comandante della forza subacquea della componente marittima della Nato. “Credo che sia una esercitazione estremamente realistica alla luce del conflitto tra Russia e Ucraina – ha dichiarato Mack -. La minaccia è reale. La Nato è pronta, questo è uno dei messaggi che vogliamo mandare“.