In arrivo il “Fish dependance day”: tra poco esauriremo le scorte italiane di pesce
Si chiama “Fish dependance day” ed è il giorno in cui si smette di mangiare le scorte di pesce nei propri mari e, di conseguenza, si consumerà quello acquistato all’estero. L’Italia, nonostante la posizione ideale per la pesca, lo raggiunge tra aprile e maggio: prima della media europea, che è circa metà luglio. Saranno spesi circa 6 miliardi di euro di importazioni, a fronte di soli 705 milioni di export. Il pescato nostrano ammonta a 348 milioni di tonnellate di pesce: assolutamente insufficienti per soddisfare gli oltre 20 chili di prodotti ittici pro capite mangiati ogni anno, stando ai report della FAO sullo sviluppo sostenibile. Secondo la Commissione Europea, il 41% degli stock ittici analizzati in Atlantico sono sfruttati eccessivamente. Questa percentuale sale all’88% se si guarda a quelli del Mediterraneo. La sovrapesca colpisce anche gli stock ittici dei paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente da questa importante risorsa.
Negli ultimi vent’anni il problema globale della sovrapesca è aumentato esponenzialmente. Inoltre, la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, aumenta ulteriormente la pressione sugli stock ittici. Sebbene alcuni stock si siano stabilizzati – grazie alle azioni intraprese nell’ambito della Politica Comune della Pesca – i livelli di autosufficienza europei per quanto riguarda il pesce sono ancora troppo bassi e troppi stock risultano ancora sovra sfruttati.