Attesa per il voto finale in Ue del nuovo regolamento controlli. Federpesca: “Telecamere a bordo ledono dignità e diritti”
Dopo 5 anni di negoziati difficili e complessi, la proposta di regolamento della Commissione Europea verrà discussa nella seduta plenaria del Parlamento Europeo per la votazione finale martedì 17 ottobre.
Federpesca, insieme agli altri colleghi italiani, si unisce alla voce di Europêche e di alcuni eurodeputati, che già da molti mesi hanno espresso la propria preoccupazione per l’obbligo di installazione delle telecamere a bordo. In particolare, ciò che preoccupa è la previsione dell’obbligo di installazione di sistemi di monitoraggio elettronico a distanza a bordo per i pescherecci di lunghezza superiore a 18 metri che presentano un rischio elevato di non conformità all’obbligo di sbarco.
“Seppure l’Accordo politico preveda la possibilità di utilizzare strumenti di controllo diversi dalle telecamere – dichiara la direttrice di Federpesca, Francesca Biondo – o che la possibilità di identificare singole persone nel materiale video registrato debba essere limitata e che la registrazione delle telecamere dovrebbe essere consentita solo in relazione agli attrezzi e alle parti delle navi in cui i prodotti della pesca vengono portati a bordo, manipolati e immagazzinati, è assolutamente innegabile come tale previsione sia lesiva della dignità di questo settore e dei diritti dei lavoratori a bordo“.
“Un approccio che presume la colpevolezza degli operatori della pesca e che non ha precedenti in nessun altro settore produttivo e che compromette la dignità di una categoria di lavoratori che già tanti sacrifici ha dovuto affrontare in questi anni. In questi anni Federpesca ha più volte rappresentato la propria contrarietà all’impostazione di questo Regolamento, anche attraverso la presentazione di diversi emendamenti di modifica. Gli sforzi di miglioramento del testo fatti in questi anni non hanno tuttavia evitato un’impostazione che va rigettata senza indugi e che non ha precedenti in altri settori. Ci appelliamo quindi ad ogni Membro della Parlamento Europeo ed in particolare ai Membri della Commissione Pesca che saranno chiamati a discutere l’Accordo Politico in Plenaria il 17 ottobre 2023, di esprimere con forza un parere contrario al testo dell’Accordo politico negoziato in fase di Trilogo, per difendere le legittime istanze dei pescatori e di milioni di famiglie che vivono onestamente di pesca“.