Barriere architettoniche al mare, Mangiafico: “Siracusa troppo indietro per i disabili”
La normativa del nostro Paese ha individuato nei P.e.b.a. – Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche – gli strumenti volti a raggiungere il traguardo dell’accessibilità degli spazi urbani per le persone diversamente abili.
“È grave la mancata adozione del P.e.b.a. da parte dell’attuale Amministrazione comunale che governa la città” – dice Michele Mangiafico, ex vice presidente del Consiglio comunale di Siracusa.
È stata una ferita profonda – continua Mangiafico – per l’universo che crede ancora in una città che non lasci indietro nessuno il fatto che l’Amministrazione comunale abbia cancellato nel 2020 il capitolo destinato al P.e.b.a. introdotto dal Consiglio comunale con la Delibera numero 131 approvata il 29 agosto 2019 con soldi mai spesi dalla giunta. Faccio riferimento al capitolo 2323/3 che l’opinione pubblica trova azzerato nel Bilancio 2020, che affonda le sue radici in diversi emendamenti del Consiglio comunale al Bilancio 2019, ma in particolare al 64/5″.
Una ferita che si è consolidata nel vedere pochi accessi al mare concessi ai disabili, solo 5, mentre in altri varchi sono state solo montate passerelle per godere del mare dalla scogliera, senza la possibilità di godere del mare veramente. Non solo, ma tutto questo diventa possibile per i disabili non prima del mese di agosto.
“Sostanzialmente – dichiara Mangiafico – è stato palesato che a Siracusa, mentre i normodotati possono accedere al mare dal 4 giugno, chi resta indietro può farlo solo dal 15 agosto e solamente da 5 punti sui diciassette accessi del litorale siracusano”.
Una sconfitta in termini di obiettivi sociali, perché rappresenta un ulteriore passo indietro rispetto al 2019, sottolineato nel medesimo contesto anche dalla realizzazione di un solo solarium in luogo di quelli attrezzati nelle passate stagioni.
“Manca la programmazione. A poco è servito approvare lo strumento finanziario ad inizio d’anno (Delibera di Giunta 7 del 15 Gennaio 2020) se i risultati sono questi. Vantarsi della forma, se manca la sostanza, non rende giustizia ai bisogni sociali del territorio – afferma Mangiafico – Nell’analizzare i dati contabili non comprendiamo perché, a fronte delle mancate risorse impiegate durante il lockdown per il servizio Asacom (capitolo 1923/1 del Bilancio 2020), l’Amministrazione comunale non abbia utilizzato queste economie sempre per i diversamente abili, realizzando un numero maggiore di accessi al mare oppure intende da settembre raddoppiare le ore per il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione che non ha erogato da marzo a giugno? Domande che attendono risposte per le orecchie sempre attente di chi ancora crede in una città dove davvero nessuno resterà indietro”.