Il borgo dei centenari svela i suoi segreti: viaggio a Giuliana, telaio del vivere bene | CLICCA PER IL VIDEO
ARTICOLO DI MARIANNA GRILLO
Se esistesse un elisir di lunga vita, Giuliana, piccolo borgo dell’entroterra siciliano, lo avrebbe già scoperto. Negli anni, il borgo con meno di duemila abitanti, ha conosciuto un’alta percentuale di centenari. Per comprenderne il segreto, basta mettersi in viaggio per una vacanza diversa dal solito e, partendo da un telaio, intessere peculiarità, tradizioni e abitudini dei giulianesi.
UN PO’ DI STORIA…
Giuliana è un piccolo comune della città metropolitana di Palermo che, tra le sue tante bellezze annovera il Castello, Nido d’aquila, che faceva parte di una serie di fortificazioni dislocate in tutta l’isola e nell’Italia meridionale. Il territorio era già abitato nella tarda età romana imperiale infatti, a pochi chilometri ad ovest del paese, sono stati rinvenuti alcune necropoli paleocristiane.
Nella età svevo-aragonese Giuliana passò al demanio regio e per giurisdizione religiosa alla diocesi di Agrigento. In questo periodo venne costruito il castello e il paese venne cinto da una cortina muraria. Durante il dominio feudale Giuliana non subì alcuna espansione urbanistica ma, tra il 500 e il ‘600 si ebbero costruzioni di numerose chiese e monasteri ad opera dei vari ordini religiosi.
Per saperne di più, ci siamo rivolti a una giovane studentessa, Giovanna Giammancheri.
Il castello di Giuliana sorge sulla valle del fiume Belice e ha una struttura particolare, simile alle ali spianate di un’aquila. Presenta una torre alta circa 19 metri formata da due ambienti sovrapposti a forma di un pentagono regolare attribuita alla padronanza sveva. Su questo aspetto ci sarebbero pochi dubbi perché Federico III d’Aragona e la regina Eleonora – tra le donne più potenti della Sicilia -, vissero qui. In più, Eleonora d’Aragona trascorse gli ultimi anni della sua vita in questi territori morendo proprio a Giuliana. Oltre al Castello di Federico II, Giuliana vanta diverse chiese: la Chiesa Madre, la Chiesa del Carmine (dove si trova la statua della Madonna dell’Udienza, la patrona del paese che si festeggia il tre settembre) e la Chiesa del Santissimo Crocifisso.
Dalle festività religiose si sviluppano momenti particolari e suggestivi che uniscono devozioni e tradizione popolare. La festa del Crocifisso ad esempio, si svolge il secondo Venerdì dopo la Pasqua. La scultura in legno viene portata in processione tra lo stupore e la commozione dei fedeli presenti in Chiesa. Per uno strano caso, pare che ogni anno, durante questa processione, piova o scenda comunque qualche goccia di pioggia: una tradizione, una coincidenza, comunque una particolarità interpretata come un buon auspicio per gli abitanti di Giuliana. Un altro appuntamento importante è la Festa di San Giuseppe. Per l’occasione, si allestiscono tavolate e altari abbelliti da forme di pane votivo decorate e intagliate artisticamente e che ricordano il Santo con richiami specifici: bastone fiorito, mano con anello al dito, la barba etc…Tre giorni prima del 19 marzo, una piccola statua di Gesù visita tutte le case del paese. Se si tratta di un’abitazione appartenente a una coppia che si è sposata durante l’anno, allora le sposine appendono alla statua, posizionata supina sul letto, una “scocca”, una coccarda di colore celeste o rosa come simbolo di fertilità e fanno piccole festicciole. La sera di Ferragosto, nella piazza principale viene collocato un altare in occasione della festività dell’Assunzione. Terminata la celebrazione della messa, si svolgevano diverse attività tra cui la “corsa nei sacchi”.
Tra le bellezze naturalistiche paesaggistiche e i percorsi naturalistici, ricordiamo il Parco Suburbano di Sant’Anna. Ventisei ettari lungo la strada provinciale che collega Giuliana con Chiusa Sclafani che mira alla conservazione della flora e della fauna del territorio, del convento eremitico di Sant’Anna, presenta un’area ludica e una attrezzata e un anfiteatro per spettacoli all’aperto immersi nella natura.
Giuliana è dunque la tipica realtà in cui si vive bene e a lungo. Merito forse non solo del paesaggio ma anche dei prodotti tipici ala base dell’alimentazione dei giulianesi come spiega Valentina Provinzano, Architetto e Conoscitrice del territorio di Giuliana
La tradizione enogastronomica di Giuliana è legata a un territorio agricolo fertile, attraversato da fiumi, sorgenti e torrenti. Già i romani nel IV secolo d.C., la scelsero per fondare un villa rustica, la prima azienda agricola di Giuliana.
E’ la “Città dei Centenari”, un aspetto su cui molti studiosi si interrogano e che forse, accanto a questioni genetiche, si legano alimentazione, salubrità dell’aria, legami familiari ma anche prodotti della terra. A partire dal grano, l’oro giallo della Sicilia, la base della dieta mediterranea. Oggi si coltivano sia grani non autoctoni che grani antichi. I “maccarruna”, un formato di pasta che anticamente veniva fatto a mano con l’utilizzo di un ferro da calza, era il tipico piatto di Carnevale condito con sugo di carne e caciocavallo. La regina della tavola è l’oliva che in questo territorio trova le condizioni pedologiche e climatiche per crescere e per dare il meglio della sua produttività. In particolare l’oliva giarraffa di Giuliana vanta la DECO, la denominazione comunale di origine. Altro segreto di longevità, è la mandorla. Elemento essenziale per i dolci tipici come gli amaretti e l’ abbruscatu (mandorle abbrustolite e condite con zucchero e miele).
Oltre al cibo, un altro elemento fondamentale è la socialità intesa come condivisione. Un altro segreto di questa comunità che riguarda il lavoro artigianale attorno al quale si intrecciano tradizioni, storie e sentimenti di amicizia. A spiegarlo, l’Artigiana Antonella Altamura e Maria D’Aiuto, Collaboratrice Associazione CerAmiche per Passione.
Conoscere un vecchio mestiere e rappresentarlo in chiave moderna è una delle piccole, grandi sfide con cui il comune di Giuliana si confronta quotidianamente. L’estate, è il periodo migliore per fare conoscere tutti quei lavori fatti a mano con passione e per raccontare, sia alle nuove generazioni, sia a chi viene a Giuliana per la prima volta, tradizioni e stili di vita che rischiano di perdersi nel tempo pur essendo la carta vincente per un’esistenza lunga e in salute.
Il simbolo di questa filosofia è il telaio. Al Castello di Giuliana ne è conservato un esemplare che ha più di 80 anni. Apparteneva a una signora che non lo utilizzava più ed è stato rimesso in funzione. Trama e ordito, l’insieme dei fili, il complesso intreccio, il rumore del telaio in azione, sono il preludio della magia della tessitura che porterà a stoffe dai colori vivaci e a disegni originali. Tecnica e racconto si uniscono e da un tessuto si passa alla storia, alla costruzione di un’ identità specifica della comunità giulianese. Per questo, per Giuliana, è fondamentale preservare il passato, rivisitandone alcuni aspetti. Così, la bellezza di un lavoro fatto all’ uncinetto, al chiacchierino o la peculiarità di un ricamo, rivive nei manufatti di oggi che riscontrano grande successo anche tra i più giovani. Oltre alla tessitura al telaio si fanno i cestini in vimini, le vecchie ceste usate come contenitori per doni o per trasportare beni utili nel lavoro nei campi. Anche i panieri, che pure venivano realizzati per scopi pratici, richiedevano abilità e maestria e oggi tornano protagonisti sia per far vedere la lavorazione del legno, sia per andare alla scoperta dei canneti lungo i corsi d’acqua di Giuliana.
Per quanto riguarda l’arte della ceramica, Giuliana oggi rappresenta un caso molto particolare. Pur non avendo una tradizione legata a questa forma d’arte, da oltre 10 anni sviluppa e coltivare questa passione che, in qualche caso, unisce beneficienza, arte e socialità. La ceramica diventa protagonista di progetti, di iniziative di riqualificazione urbana, di donazioni a enti religiosi o benefici. Bellissima, l’installazione che si trova in via Salvatore d’Aiuto con variopinti piatti che danno forma a una Sicilia originale e particolare o i grandi vasi lungo via del Sambuco. Ciotole, lemme rivisitate in chiave moderna, pigne, rappresentazioni della Madonna dell’Udienza, teste di moro, pomi simbolo di rinascita: un artigianato antico ma che per Giuliana ha il sapore del contemporaneo. Opere belle esteticamente ma ancora più preziose e tutte da scoprire per la storia di passione e amicizia che hanno alle spalle..
NATALE A GIULIANA…
“Come da tradizione – ricorda Giammancheri – il Natale a Giuliana si trascorre in famiglia. Si organizza un Presepe vivente, giunto alla nona edizione, che ripropone quelli che erano i mestieri di una volta. La rappresentazione della Natività, è anche un modo per mettere in scena la vita degli antichi abitanti di Giuliana attraverso i lavori di un tempo: falegnami, calzolai, fabbri, i “consalemmi”. Viviamo in un piccolo borgo con una grandissima storia alle spalle. Oltre a vistare le bellezze dei nostri luoghi, vi invitiamo a conoscere i suoi abitanti: persone accoglienti e socievoli, pronte all’invito, di cuore”.
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