Brexit, Coldiretti: “L’Italia taglia i 3/4 delle capesante importate dallo Uk”
Nella guerra delle capesante i consumatori italiani si sono schierati decisamente dalla parte della Francia con un aumento degli arrivi del 520% nel 2021 mentre sono stati tagliati i ¾ degli acquisti dalla Gran Bretagna che prima della Brexit era il principale fornitore dell’Italia ed ora è stata praticamente sostituita dai cugini d’Oltralpe. E’ quanto emerge da una analisi di Impresapesca Coldiretti in riferimento all’accordo sulla pesca tra il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron al margine del G20, sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2021 che evidenziano i profondi cambiamenti del mercato delle capesante a seguito dell’Uscita della Gran Bretagna.
Una disputa sulle licenze per i pescatori francesi nelle acque della Manica dopo la Brexit che – sottolinea Impresapesca Coldiretti – interessa direttamente l’Italia che è un forte consumatore del pregiato mollusco per valore delle importazioni pari a 17,2 milioni nel 2020, la maggioranza dei quali proprio da Gran Bretagna e Francia. Nonostante i circa 7500 chilometri di costa l’Italia è – continua Impresapesca Coldiretti – un forte importatore con 2 pesci consumati sul territorio nazionale su 3 che sono in realtà importati dall’estero.
Una situazione determinata dal fatto che – precisa la Coldiretti – negli ultimi 30 anni la marineria italiana ha perso il 35% delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro, mentre si è progressivamente ridotto il grado di autoapprovvigionamento del pescato. Si tratta della conseguenza di una disattenzione alla sostenibilità economica nei confronti di un settore che – conclude Impresapesca Coldiretti – può offrire molto alla ripresa del Paese in termini ambientali, alimentari e occupazionali.