“Call of Poseidon”, entra nel vivo il progetto di UNICT sulla protezione e gestione delle risorse idriche

È entrato nel vivo il progetto internazionale di educazione ambientale sulla protezione e gestione delle risorse idriche “Call of Poseidon” promosso dall’Istituto comprensivo “De Amicis” di Tremestieri Etneo con la collaborazione dell’Università di Catania.

 


Nei giorni scorsi, infatti, si è tenuto in Sicilia il primo meeting del progetto finanziato nell’ambito del programma europeo di istruzione e formazione “Erasmus Plus”. Un progetto che coinvolge gli studenti del “De Amicis” di Tremestieri Etneo diretto dalla dirigente scolastica Tiziana Anna Palmieri e, anche, da istituti scolastici della Svezia, Spagna e Croazia.

 


Tra gli obiettivi del progetto, avviato nel marzo scorso e che avrà una durata triennale, quelli di fornire agli studenti delle scuole superiori di primo grado una maggiore conoscenza delle problematiche legate alla più preziosa tra le risorse ambientali come l’acqua (fonte di salute, di benessere e di energia) e, inoltre, di poter sviluppare attività di ricerca e azioni sui temi del cambiamento climatico e dei suoi effetti disastrosi, dell’inquinamento dei mari e dei fiumi e degli effetti sulla biodiversità marina e sulla salute umana.

 


Gli studenti, nell’ambito del progetto, sono supportati nel campo della ricerca e della formazione dagli esperti dell’Università di Catania, in particolare dell’area della Terza missione a cui afferiscono la gestione delle aree naturali protette. L’ateneo catanese, infatti, da anni è impegnato nella realizzazione di progetti di educazione ambientale e nella gestione di aree protette.

 


I 15 studenti e i docenti stranieri provenienti dalla Croazia, dalla Spagna e dalla Svezia hanno purtroppo toccato con mano gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici sull’ambiente e sulle città.
Dopo numerosi incontri “a distanza”, avviati nel precedente anno scolastico, gli studenti e i docenti stranieri – presenti i dirigenti scolastici Åsa Ekholm (Svezia), Margit Vrbičić (Croazia) e Concepción Navarro Narváez (Spagna) – hanno potuto finalmente visitare il territorio etneo, dal mare dei Ciclopi fino alle pendici dell’Etna. A guidare gli ospiti la dirigente scolastica Tiziana Anna Palmieri e la coordinatrice del progetto Ines Torrisi dell’Ic “De Amicis” di Tremestieri Etneo, mentre per l’Università di Catania la responsabile dei progetti di educazione ambientale Emilia Musumeci e il direttore della Riserva naturale integrale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” Domenico Catalano.

 

 «Nell’ambito del progetto abbiamo curato gli approfondimenti scientifici sulla geologia, la fauna e la flora che caratterizzano l’isolotto ciclopico e la biodiversità marina minacciata dai cambiamenti climatici – spiegano gli esperti Musumeci e Catalano -. Solo con l’istituzione delle aree protette marine e terrestri è possibile garantire la tutela e il monitoraggio dei territori di particolare pregio naturalistico».

 


Nel corso del percorso formativo sul “campo” i docenti e gli studenti stranieri hanno potuto ammirare ad Aci Trezza i particolari basalti colonnari presenti lungo la costa e i faraglioni oltre all’isolotto ciclopico che costituiscono la Riserva naturale integrale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” gestita dall’Università di Catania.

 


Un viaggio sulle tracce dell’intensa attività eruttiva sottomarine risalente oltre 500mila anni fa che ha dato inizio all’evoluzione geologia del territorio etneo.
Le particolarità della riserva naturale e del territorio trezzoto sono state illustrate dai soci dell’associazione culturale Centro Studi Acitrezza (il presidente Antonio Castorina insieme con Manuel Bonaccorso e Sebastiano D’Ambra) che da anni collabora con l’ateneo catanese nella promozione del borgo dei Malavoglia e delle sue bellezze naturalistiche.
 

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