Ci dispiace che l’attuale capo dell’ente che gestisce anche il porto catanese abbia deciso di non rimanere, per chiudere una partita ancora aperta. In questo periodo, come organizzazione sindacale, abbiamo potuto apprezzarne competenza ed equilibrio, oltre alla capacità che sarebbero state indispensabili per le sfide a breve e medio termine che l’Autorità dovrà affrontare. A partire dall’impiego dei fondi per il rifacimento della mantellata del molo foraneo di Catania, per proseguire con il riassetto dell’intera area portuale come da piano regolatore, con la definitiva eliminazione della promiscuità tra le attività di pesca, commerciali e turistiche. Proprio da queste ultime e dall’immediata realizzazione di un polo crocieristico dovrà ripartire il cuore del porto etneo, per lasciare lo spazio a sud all’interconnessione del trasporto su gomma con la Zona industriale e la Zona economica speciale del retro porto (che auspichiamo venga avviata presto). Per questo facciamo appello alle forze politiche di governo nazionale perché la scelta del nuovo presidente sia quanto più condivisa è possibile in ambito politico, con le forze imprenditoriali e sociali della città, con gli attori del porto stesso, evitando così un’ennesima lottizzazione penalizzante. Ci auguriamo quindi – conclude il leader della Ugl di Catania – che in tempi rapidi sia indicata una personalità di riconosciuta esperienza, di elevata professionalità, che dimostri ampia conoscenza del territorio e che, soprattutto, arrivi in città senza alcuna etichetta politica o benedizione del politico al potere di turno”.