Cantiere navale, il 4 febbraio il punto con Fincantieri sul futuro dello stabilimento di Palermo. La Fiom ha incontrato l’Autorità portuale: “Il presidente Monti sta mantenendo gli impegni presi. Si aspettano ancora le risposte della Regione”
Lunedì si farà il punto sul futuro del Cantiere navale di Palermo. Fincantieri ha convocato per il 4 febbraio, all’interno dello stabilimento, una riunione alla quale saranno presenti l’Autorità portuale e i sindacati. Un confronto molto atteso dalla Fiom Cgil, che con tante iniziative svolte e rivendicazioni presentate da tempo chiede risposte per dare un futuro allo stabilimento palermitano, attraverso un piano industriale che lo rilanci con l’assegnazione di navi intere da costruire.
Un dato positivo è stato intanto registrato. La Fiom ha incontrato martedì scorso il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, che ha informato il sindacato sullo stato di avanzamento degli investimenti previsti, di competenza della stessa autorità portuale, per il rilancio del cantiere palermitano. “Nell’incontro – dichiarano Angela Biondi e Francesco Foti della Fiom di Palermo- il presidente ci ha spiegato che l’iter di sua competenza sta procedendo celermente. Questi temi li affronteremo il prossimo 4 febbraio all’incontro con Fincantieri”.
La Fiom, in previsione dell’incontro di lunedì, torna ancora una volta a sollecitare l’intervento da parte delle istituzioni. Nell’iniziativa “Parla il cantiere” del 3 luglio scorso, di Fiom e Cgil, al tavolo erano state invitati ministero, Comune, Regione, Fincantieri e Autorità portuale – per la Cgil nazionale era presente Maurizio Landini – e ognuno dei partecipanti aveva condiviso il percorso comune da intraprendere e assunto precisi impegni per la ripresa del cantiere navale. “Se da parte del presidente Monti in questi mesi sono stati fatti i passi necessari, rispettando gli impegni assunti a luglio – continuano Biondi e Foti – siamo ancora in attesa che l’assessore Turano e il presidente Musumeci ci dicano cosa intendono fare sui due bacini galleggianti di proprietà della Regione, visto che ad oggi, dopo un incontro che si è tenuto i primi di ottobre, siamo ancora in attesa di notizie. Lunedì ci attendiamo finalmente le risposte alle nostre rivendicazioni di questi anni, per dare un futuro certo allo stabilimento di Palermo attraverso un piano industriale concreto fatto di investimenti, carichi di lavoro e occupazione per la città”.
All’iniziativa del 3 luglio scorso, erano presenti l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, Pasqualino Monti, Giovanna Marano in rappresentanza del Comune di Palermo, il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture Edoardo Rixi e l’assessore alla Attività Produttive della Regione Siciliana Girolamo Turano. In quella occasione, la Fiom ha ribadito la necessità che per lo stabilimento di Palermo si proceda in tempi brevi al finanziamento delle infrastrutture necessarie al rilancio del Cantiere, a partire dal bacino da 150 mila tonnellate, fermo da più di 20 anni, dai bacini galleggianti di proprietà della Regione e dalla conferma dell’uso industriale delle aree in concessione alla stessa Fincantieri, alla quale la Fiom chiede “che Palermo torni a costruire navi intere al pari degli altri cantieri italiani, con una missione produttiva chiara e definita”.