Carlino: “Salvaguardare e promuovere le specificità della pesca mediterranea”
“Fare sistema fra le filiere produttive con il supporto delle istituzioni nazionali e regionali per affrontare al meglio le sfide della globalizzazione e la concorrenza dei competitors europei ed internazionali”. Queste le indicazioni emerse nel corso del workshop “Il supporto delle Istituzioni nel processo di Internazionalizzazione dell’agroalimentare”, che si è svolto presso lo stand del Distretto della Pesca e Crescita Blu a ‘Tuttofood’, la biennale dell’agroalimentare organizzata da Fiera Milano. Il workshop è stato promosso dal Distretto della Pesca e Crescita Blu, in collaborazione con la Regione Siciliana ed in partnership con il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il presidente del Distretto Pesca siciliano, Nino Carlino, dopo aver ringraziato gli intervenuti, ha evidenziato la necessità di salvaguardare e promuovere le specificità della pesca mediterranea e le filiere produttive: “Le Istituzioni, ad ogni livello – ha sottolineato – devono continuare a garantire il loro sostegno e la loro attenzione agli sforzi delle imprese, ed ancor più dei cluster produttivi, al fine di valorizzare il sistema produttivo. Soltanto attraverso un approccio sistemico, e mi riferisco in particolare all’agroalimentare siciliano, possiamo vincere le sfide del mercato globale”.
Dopo il saluto di Paola Sarco, Exhibition Manager-BU Food di Fiera Milano, è intervenuto il presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, Federica Argentati: “In Sicilia è necessario fare sistema, oggi piu’ che mai, per arrivare a progettare espansioni verso i mercati esteri con la giusta forza competitiva. Importante la valorizzazione di marchi unici che consentono una forte sinergia con le istituzioni e garanzia a tutela dei territori, delle produzioni e dei consumatori”. Giovanni Basciano, vicepresidente con delega alla Pesca Agci, nonché neo presidente del Centro di Competenza Distrettuale, ha parlato della filiera della pesca siciliana, dell’attività di prelievo, di trasformazione e commercializzazione e di acquacoltura. “Le cause della crisi della pesca siciliana – ha affermato Basciano – sono molteplici, determinate da fattori endogeni ed esogeni. La Commissione Europea non ha tenuto conto di tutte queste cause, ed ha avuto delle evidenti responsabilità nella riduzione drastica della flotta peschereccia mediterranea e sulle relative conseguente socio-economiche. La piccola pesca va difesa ma anche la pesca d’altura, la grande pesca senza la quale i nostri mercati potrebbero subire un’invasione di prodotti provenienti da altri mari e sistemi. Le aziende di tutti e tre i segmenti, pesca, trasformazione e acquacoltura, vanno supportate nella loro attività di internazionalizzazione, va loro facilitato il lavoro e ritengo che il nostro Ministero e gli uffici dell’Ice lo abbiamo fatto e lo continueranno a fare egregiamente”.
Leonardo Catagnano, dirigente del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, ha sottolineato che “tutti i sistemi di pesca sono sostenibili se si mettono in atto comportamenti corretti. Vi è una stretta interconnessione fra produzione, territorio e cultura e pertanto come Dipartimento – ha spiegato Catagnano – abbiamo promosso da qualche anno un brand ‘Sicilia Seafood’ attraverso il quale abbiamo voluto valorizzare un patrimonio di risorse ittiche, ma anche di cultura, storia e tradizioni. Abbiamo promosso anche altre iniziative, vedi ad esempio la Seconda Conferenza Mondiale sulla Rivitalizzazione della Dieta Mediterranea, che si terrà a Palermo dal 15 al 17 Maggio”. All’incontro è intervenuto Paolo Glisenti, capo sezione per l’Italia a Dubai 2020: “Il tema di Expo Dubai sarà centrato sulla sostenibilità e sui cambiamenti climatici, e grande attenzione sarà posta al settore agroalimentare. Dobbiamo quindi – ha sottolineato Glisenti – valorizzare il patrimonio agroalimentare, e quindi anche l’ittico, puntando sulla qualità attraverso un approccio olistico. Quelle relative alla pesca sono tematiche delicate, mi riferisco soprattutto alla pesca mediterranea, un bacino dove si è ridotta la biodiversità negli ultimi 30 anni. Bisogna promuovere il valore del mare. Abbiamo intrapreso dei progetti, vedi anche un osservatorio dell’innovazione. Mancano 531 giorni a Dubai e stiamo correndo”.
Ha concluso i lavori il sottosegretario del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Manlio Di Stefano: “Il mercato chiede sostenibilità, ciò accade soprattutto nel settore ittico, bisogna proteggere gli stock ma nessuno fa la guerra ai pescherecci. Vi è la necessità di un approccio sistemico. Il Ministero fa leva sulla cooperazione, sulla geopolitica e sul sistema di imprese. Oltre al nostro prodotto di eccellenza – ha spiegato Di Stefano – intendiamo promuovere il know how maturato nelle nostre realtà aziendali, esso rappresenta un valore aggiunto nei Paesi ove andiamo ad internazionalizzare. La diplomazia economica si avvale di una cabina di regia volta a promuovere la grande varietà di prodotti di eccellenza, sono un centinaio quelli internazionalmente riconosciuti, vi ricordo che l’Italia è il primo Paese in Europa per salubrità alimentare; chi fa filiera e si consorzia ha però una marcia in più. Pertanto vi è il pieno sostegno del Governo e delle Istituzioni per potenziare e valorizzare il brand Italia”. Di Stefano ha inoltre illustrato le molte iniziative del Ministero volte a promuovere il “Sistema Paese”.
Tutti gli intervenuti al workshop, conclusosi con una degustazione di prelibatezze del pescato siciliano, hanno confermato la loro presenza all’ottava edizione di Blue Sea Land-Expo dei Cluster del Mediterraneo, Africa e Medioriente che si svolgerà a Mazara del Vallo dal 17 al 20 ottobre 2019. La manifestazione internazionale promossa dal Distretto della Pesca e Crescita Blu in collaborazione con la Regione Siciliana è stata presentata a Tuttofood, presso la show-cooking area, stand U02-V09- Padiglione 2.