Casual Viewing: quando il film diventa sottofondo
Casual Viewing è la tendenza di Netflix a produrre contenuti pensati per una fruizione distratta, sollevando interrogativi sul futuro del cinema di qualità.
L’abuso dei Social Media ha progressivamente ridotto la soglia di attenzione, un fenomeno ormai ampiamente discusso. Tuttavia, l’idea che film e serie TV vengano concepiti specificamente per una fruizione distratta, quasi come sottofondo, rappresenta una nuova tendenza.
Un saggio recentemente pubblicato, intitolato “Casual Viewing” di Will Tavlin, getta luce su questa pratica. Secondo quando riportato da sceneggiatori che lavorano per produzioni originali Netflix, i dirigenti della piattaforma avrebbero richiesto la creazione di scene in cui i personaggi “annunciano cosa stanno facendo”, facilitando così la comprensione anche per uno spettatore non pienamente concentrato sullo schermo. Questa richiesta evidenzia una chiara volontà di adattare i contenuti a una fruizione meno impegnativa.
La categoria Casual Viewing
Un’ulteriore conferma di questa tendenza si trova nella stessa offerta di Netflix, che include una categoria denominata “Casual Viewing”. Questa sezione raccoglie film, serie TV leggere, reality show e documentari non particolarmente complessi, pensati per quei momenti in cui si desidera qualcosa in sottofondo, quasi da ascoltare anziché guardare attivamente.
La creazione di una categoria specifica per questo tipo di fruizione sottolinea l’importanza che Netflix attribuisce a questo segmento di pubblico.
La conseguenza di una visione distratta
È importante sottolineare che questa tendenza non si applica a tutta la produzione cinematografica e televisiva. Se un numero sempre maggiore di prodotti, che implicano investimenti significativi di tempo e denaro, vengono realizzati come “audiolibri con immagini”, le conseguenze sulle abitudini di consumo culturale potrebbero essere significative.
Questa tendenza rischia di impoverire l’esperienza dello spettatore e di penalizzare il cinema di qualità, che richiede un coinvolgimento attivo e una concentrazione maggiore.
Cinema e Televisione: un confine sempre più sottile
Tradizionalmente, il cinema si distingueva dalla televisione proprio per la necessità di una maggiore attenzione da parte dello spettatore. La visione cinematografica in sala implica un’immersione completa nella narrazione. Come sottolinea Will Tavlin nel suo saggio, sembra che anche la settima arte stia subendo una trasformazione, diventando un prodotto “usa e getta” dove la qualità cede il posto alla facilità di fruizione e allo streaming.
Per concludere…
La diffusione del “Casual Viewing” rappresenta una sfida per il futuro del cinema come forma d’arte. La necessità di adattarsi alle nuove modalità di fruizione non dovrebbe compromettere la qualità e la profondità dei contenuti.
Non bisogna perdere di vista la capacità di stimolare un coinvolgimento attivo dello spettatore, preservando il valore culturale e artistico del cinema.