Concessioni balneari, Comuni siciliani in ritardo con il Pudm
Roma ha rinviato a settembre la discussione della riforma che riguarda le concessioni balneari, fino ad oggi sempre prorogate senza che si sia proceduto con l’assegnazione attraverso le gare. L’ultima riunione del tavolo tecnico risale a luglio e si è tenuta a Palazzo Chigi alla presenza dei rappresentanti di ministeri competenti, Regioni e associazioni di categoria.
Anche in Sicilia il tema è molto sentito e l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, guidato da Elena Pagana, sta attenzionando la questione avviando una mappatura delle coste isolane.
Al Dipartimento del Territorio sono pervenuti circa 70 Pudm oggetto di istruttoria. Per alcuni è stata già avviata la Vas, resa gratuita secondo quanto stabilito nella scorsa Finanziaria. E’ la Cts (la Commissione tecnico scientifica) che si occupa della Valutazione ambientale strategica, e alla quale il governo regionale ha dato la massima elasticità per quanto riguarda l’organizzazione interna e la pianificazione territoriale. Poi ci sono circa 30 comuni ancora inadempienti rispetto alla presentazione del Pudm.
L’approvazione del Piano di utilizzo del demanio marittimo è il primo requisito per mettere a bando i lotti, lo strumento necessario per la gestione del litorale cittadino, sia per quanto concerne la fruizione pubblica che la gestione privata. Il Pudm definisce per ogni singola area della fascia costiera gli ambiti con specifica normativa, finalità ed uso, e i lotti individuati nelle varie aree saranno affidati in concessione mediante procedura ad evidenza pubblica da parte del singolo Comune.
Anche la giunta comunale di Cefalù ha proceduto all’approvazione del Pudm. “Abbiamo approvato uno strumento di regolamentazione tanto atteso – spiega il sindaco Daniele Tumminello – con cui il Comune esprime, attraverso i suoi organi istituzionali, giunta prima e soprattutto Consiglio comunale poi in sede di approvazione definitiva, la potestà di pianificazione del territorio, dettando in modo puntuale le regole di utilizzo del bene pubblico demaniale marittimo. Il PUDM è uno strumento fondamentale per la pianificazione del territorio, deve contenere a nostro giudizio e per un comune turistico come Cefalù il giusto equilibrio tra pubblico e impresa privata. Ma il via libera definitivo dovrà arrivare dal Consiglio Comunale dopo il parere degli Organi regionali”.
La mappatura delle coste per risalire allo stato delle concessioni demaniali è il passo fondamentale per capire se effettivamente scarseggia la risorsa naturale, ossia i tratti di spiaggia da mettere a bano di gare per nuove concessioni, oppure se c’è adeguata disponibilità. In questo caso i tratti di spiaggia ‘liberi’ da concessioni demaniali potrebbero essere messi a gara, come chiede l’Europa, e le concessioni in essere potrebbero rimanere in capo agli attuali gestori. Questa, almeno, sarebbe l’intenzione del governo Meloni per regolarizzare la sua posizione con Bruxelles e allo stesso tempo venire incontro alle richieste degli operatori del settore.