Dall’abbassamento dell’Iva per le ostriche alla sospensione dei tributi: le richieste delle associazioni per le legge di stabilità
Abbassare l’Iva per le ostriche dal 22% al 10%, essendo una buona diversificazione delle produzioni di vongole e cozze colpite dal granchio blu. Come anche sospendere i tributi per i produttori nelle zone colpite dall’emergenza del crostaceo killer.
Sono due delle sei proposte che le Associazioni cooperative e armatoriali della pesca inviano al Masaf e al Parlamento, chiedendo massima attenzione nell’iter di approvazione del ddl bilancio 2025. Un impegno per un settore colpito da diverse emergenze ambientali, specie aliene, mucillagini, morie a seguito alluvioni e riscaldamento acque e normative europee, che ne hanno ridotto operatività e redditività.
“Con senso di responsabilità abbiamo avanzato poche proposte essenziali per fare fronte alle emergenze e mantenere le attività indispensabili dell’unico strumento di programmazione del settore – affermano Agci Agrital, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop Agroalimentare – anche se la pesca italiana richiederebbe ben altri interventi di sostegno“.
Tra le altre richieste: l’eliminazione del ‘ticket licenziamento’ NASpi nei casi in cui lo sbarco non dipenda dalla volontà dell’armatore ma dal codice della navigazione; il mantenimento dell’iscrizione nei regimi previdenziali di appartenenza per i pescatori delle zone colpite dal granchio blu in caso non riescono a pescare molluschi in maniera esclusiva o prevalente; la proroga del Durc e del Durf, documento unico di regolarità contributive e fiscale al 31/12/2025; il rifinanziamento dell’annualità del Programma triennale della Pesca e dell’Acquacoltura.