Dall’Ue 600 milioni all’Italia per favorire cooperazione e integrazione tra gli operatori della pesca e dell’acquacoltura
La Commissione europea ha approvato un regime italiano di aiuti di Stato da 600 milioni di euro per favorire la cooperazione tra gli operatori del settore della pesca e dell’acquacoltura. L’obiettivo è promuovere la cooperazione e l’integrazione tra gli operatori del settore della pesca e dell’acquacoltura e stimolare migliori relazioni di mercato.
Il regime sosterrà lo sviluppo di contratti settoriali, attraverso aiuti agli investimenti che saranno distribuiti tra una serie di beneficiari operanti nei diversi segmenti del settore, dalla produzione alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Il regime sarà aperto alle aziende di tutte le dimensioni attive nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Nell’ambito della misura, che avrà durata fino al 31 dicembre 2029, gli aiuti assumeranno la forma di sovvenzioni dirette e/o finanziamenti agevolati.
La Commissione ha valutato il regime alla luce delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato, in particolare per quanto consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di determinate attività economiche a determinate condizioni, e degli orientamenti per gli aiuti di Stato nel settore della pesca e dell’acquacoltura settore. L’esecutivo comunitario ha ritenuto che il regime sia necessario e appropriato per incoraggiare gli investimenti nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Inoltre, la Commissione ha ritenuto che il regime sia proporzionato poiché limitato al minimo necessario e avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri. Su questa base, la Commissione ha approvato il regime italiano secondo le norme UE sugli aiuti di Stato.