Ddl Valorizzazione risorsa mare: dalla riforma del Codice della navigazione alla subacquea
“Da due anni insistiamo sul tema mare, inteso non solo come risorsa economica di straordinaria importanza. Parliamo di circa duecentocinquantamila imprese con un milione di addetti e sessantacinque miliardi di euro di valore che fa crescere sensibilmente soprattutto le regioni del Sud. Il Comitato interministeriale per il mare ha il compito di fissare alcuni temi attuali e trovare norme di equilibrio tra undici dicasteri“. Con queste parole il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci ha presentato il disegno di legge approvato in Cdm e finalizzato alla valorizzazione della risorsa mare.
Il provvedimento prevede la semplificazione delle procedure e la riforma del Codice della navigazione che ha compiuto 80 anni. Il disegno di legge detta le regole di base per l’esercizio dell’attività di immersione subacquea, di istruttore subacqueo, di guida subacquea nonché dei centri di immersione e di addestramento subacqueo, che forniscono servizi connessi all’attività subacquea a scopo ricreativo.
“Sarà istituita un’Agenzia per la sicurezza subacquea – ha dichiarato Musumeci – perchè, a differenza del passato, ormai il subacqueo è uno spazio sempre più affollato, sempre più antropizzato, sia dal pubblico e penso alla Marina Militare, che dal privato. Era uno spazio che andava regolamentato per ragioni di sicurezza nazionale e con questo disegno di legge lo abbiamo fatto“.
Modifiche vengono apportate al Codice della nautica da diporto per sviluppare la cantieristica, implementare i processi di digitalizzazione, semplificare le procedure amministrative, garantire la sicurezza e tutelare la concorrenza nel settore del diporto.
Si prevede, tra l’altro: la semplificazione dei rapporti amministrativi mediante la valorizzazione dell’istituto della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà; la possibilità di utilizzare le unità da diporto oggetto di locazione o noleggio anche per altri usi commerciali; la semplificazione della procedura di rinnovo della licenza di navigazione con una riduzione dei relativi termini temporali; la conversione delle patenti nautiche estere, per permettere ai cittadini italiani residenti all’estero, una volta ritrasferita la residenza in Italia, di ottenere il corrispondente titolo italiano senza dover sottoporsi ad un nuovo esame per la patente nautica (previa verifica di appositi requisiti di idoneità); la semplificazione della disciplina sui certificati medici da ottenere per gli istruttori pratici, consentendone il rilascio anche ai medici di medicina generale; un intervento sui centri di istruzione nautica, per evitare lo svolgimento di attività abusive con scopo di lucro; la semplificazione delle procedure di passaggio di proprietà dei beni mobili registrati; l’estensione della disciplina derogatoria sulle manifestazioni sportive anche all’attività formativa e addestrativa.
Numerose anche le modifiche al Codice della navigazione con l’introduzione, tra l’altro, di una nuova figura professionale, il consulente chimico di porto, finalizzata alla sicurezza della navigazione, delle operazioni portuali e del porto nonché alla tutela dell’incolumità pubblica.