Dica43-ottava puntata, dall’abolizione dell’Alta Corte per la Sicilia alla giurisdizione “accentrata”. E’ possibile un ritorno al passato? CLICCA PER IL VIDEO
Prosegue l’approfondimento sullo Statuto speciale della Regione con l’ottava puntata di “Dica43, lo stato di salute dello Statuto siciliano: conoscerlo per amarlo” in esclusiva per ilSicilia.it, e che potrete vedere anche su Siciliarurale.eu e Siciliammare.it.
Siamo a buon punto con il nostro viaggio alla scoperta dell’Autonomia dell’Isola. Appuntamento a Villa Bonanno a Palermo, insieme all’avvocato costituzionalista Luca Pedullà e allo storico Elio Sanfilippo che, con Maria Calabrese, discuteranno degli organi giurisdizionali previsti dalla nostra legge fondamentale.
Ad attirare l’attenzione dei nostri ospiti è senz’altro l’articolo 23 che prevede quali organi centrali “Le Sezioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti”. Una peculiarità è rappresentata dal Consiglio di Giustizia Amministrativa.
A far discutere è stata l’Alta Corte per la Regione Siciliana, un organo di natura costituzionale e le cui attribuzioni consistevano nel controllo di legittimità delle leggi approvate dall’Assemblea regionale siciliana, nel controllo di compatibilità delle leggi e dei regolamenti dello Stato rispetto allo Statuto speciale e limitatamente alla loro efficacia nel territorio dell’Isola, nonché nel giudizio penale nei confronti del presidente e degli assessori siciliani per i reati compiuti nell’esercizio delle loro funzioni. Tuttavia, con l’entrata in vigore della Costituzione italiana (perché dobbiamo sempre tenere a mente che lo Statuto siciliano è antecedente alla Costituzione), le competenze dell’Alta corte furono mantenute provvisoriamente in vita dalla VII disposizione transitoria della Carta costituzionale e dopo un decennio d’attività si assiste alla definitiva caducazione dell”organo giurisdizionale con l’insediamento della Corte costituzionale che ne assorbì le funzioni in base al principio della “giurisdizione costituzionale accentrata”.
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