Dica43-ultima puntata, lo Statuto speciale precursore di temi attuali. Galvagno: “Uno strumento che anticipava il futuro” CLICCA PER IL VIDEO
Cari lettrici e lettori, siamo giunti alla fine del nostro viaggio alla scoperta dell’Autonomia siciliana frutto di un percorso che ha svelato quelli che sono i principi e le peculiarità che caratterizzano la nostra Isola.
Oggi il tutto si conclude con la dodicesima punta di “Dica43, lo stato di salute dello Statuto siciliano: conoscerlo per amarlo” in esclusiva per ilSicilia.it, online anche su Siciliarurale.eu e Siciliammare.it.
Una iniziativa che, da un lato, testimonia gli aspetti storici e giuridici della legge fondamentale siciliana e che, dall’altro, rappresenta un contributo per offrire nuovi spunti di riflessione su quello che potrebbe essere il futuro Statuto della Regione.
I nostri ospiti Luca Pedullà ed Elio Sanfilippo, intervistati da Maria Calabrese, non negano la necessità di disporre una nuova Carta statutaria attraverso una profonda rivisitazione delle norme, soprattutto per quanto riguarda tutta una serie di articoli che, dalle origini ad oggi, sono rimasti lettera morta. La Carta del ’46 è stata a suo tempo un importante punto di riferimento, ma adesso c’è bisogno di un cambio di passo alla luce delle nuove emergenze sociali e per il fatto che alcuni istituti previsti nello Statuto speciale non sono più riproponibili. Dunque, va tenuto conto della storia ma anche dell’esperienza pluridecennale della Sicilia e della sua politica.
Il nostro ultimo appuntamento si chiude a Palazzo dei Normanni, la sede del parlamento siciliano, con il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno che fa leva sull’importanza della storia da tramandare alle future generazioni, auspicando che l’autonomia differenziata non intacchi mai il nostro Statuto.
Ricordiamo che il patrocinio è arrivato dall’Assemblea regionale siciliana, dalla Regione-Assessorato Turismo, sport e spettacolo e dall’Università Kore di Enna.
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