Dl bollette, Federagenti: “Via i vincoli porti-mare come rinnovabili”
Federagenti chiede che le misure e procedure di emergenza “per snellire i vincoli burocratici e favorire investimenti immediati nel campo delle rinnovabili” previste per la prima volta dal governo nel dl Bollette, siano riconosciute anche per porti e mare.
“L’emergenza non si limita certo solo alle rinnovabili – dice Alessandro Santi, presidente di Federagenti con una nota – è invece venuto il momento di riconoscere pragmaticamente che l’Italia sta viaggiando a tutta velocità contro il muro di più dipendenze strategiche da paesi terzi sicuramente nel campo dell’energia, ma anche in quello delle materie prime, del settore agro-alimentare e di altri molteplici approvvigionamenti vitali per il Paese”.
Per Santi “è venuto il momento di voltare pagina e applicare misure di emergenza in tutti questi settori, incidendo da subito sulla catena degli approvvigionamenti globali che per il 90% sono marittimi e portuali”.
Quindi: “La stessa strategia di sburocratizzazione va applicata immediatamente ai porti e alle infrastrutture, a partire dalla semplificazione delle procedure di valutazione di impatto ambientale che si pensa di introdurre appunto per le rinnovabili” aggiunge Santi, ricordando che i porti rischiano di diventare “colli di bottiglia” proprio perché la burocrazia in molti casi ne impedisce i dragaggi.