Dovrebbero essere imposti limiti di età per l’uso dei social media?
di Giuseppe Miccoli · 10 Settembre 2024
Gli strumenti attuali per il controllo dell’età sui social media sono spesso inadeguati e si basano sulla sincerità degli utenti. Anche se sono state avanzate varie soluzioni, alcune delle quali sono in fase di sviluppo per alcune applicazioni, non esiste ancora un metodo definitivo per impedire ai più giovani di dichiarare un’età falsa per iscriversi.
O forse esiste?
Il governo australiano è l’ultimo a proporre restrizioni di età per l’accesso ai social media, escludendo i minorenni sotto i 16 anni. Tuttavia, senza sistemi di verifica dell’età realmente efficaci, questa rimane solo una proposta che sottolinea il problema senza offrire una soluzione concreta. L’Australia afferma di stare testando diversi metodi di verifica dell’età, ma ha fornito pochi dettagli, lasciando incerto se abbia trovato una soluzione funzionante.
Proposte simili sono già state avanzate in Danimarca, Florida, Regno Unito e in altre regioni, ma anche in questi casi, senza strumenti effettivi per responsabilizzare le piattaforme, non esiste una soluzione definitiva.
Quindi, mentre i legislatori sembrano fare le dichiarazioni giuste, è difficile capire se stiano davvero affrontando il problema o se si tratti solo di una strategia pubblicitaria per guadagnare consensi.
Meta, una delle aziende che sarebbe maggiormente colpita da eventuali cambiamenti normativi, sta cercando di spostare la responsabilità su Google e Apple per applicare le restrizioni di età a livello di download delle app. La proposta di Meta prevede che gli utenti sotto i 16 anni ottengano il permesso dei genitori per scaricare app che rientrano in determinati parametri di classificazione.
Questa proposta potrebbe risultare più pratica rispetto al lasciare alle singole app il compito di stabilire i propri parametri di verifica. Un approccio centralizzato a livello di sistema operativo potrebbe risolvere molte delle problematiche legate alla creazione di una soluzione uniforme, dato che i conti Apple e Google richiedono già il consenso dei genitori per i minorenni. Questa proposta è ancora in discussione, ma, almeno in linea di principio, potrebbe coprire molti aspetti cruciali.
È importante però considerare quali app verrebbero maggiormente influenzate da tali misure e quali avrebbero un vantaggio.
Sebbene Meta subirebbe un impatto negativo se gli utenti sotto i 16 anni fossero esclusi dalle sue app, ci sarebbero effetti più gravi per altre piattaforme. Circa il 20% degli 850 milioni di utenti attivi di Snapchat è sotto i 17 anni, mentre un terzo dell’utenza totale di TikTok negli Stati Uniti è composto da ragazzi di 15 anni o meno.
Entrambe le piattaforme avrebbero molto da perdere se tali regole venissero implementate. Anche se Meta sostiene pubblicamente le nuove misure di restrizione dell’età, sta abbassando i requisiti di età per la sua esperienza sociale in VR Horizon Worlds. Se Meta crede che questa sia la prossima evoluzione dell’interazione sui social media, sembra che stia spingendo per restrizioni nel modello tradizionale, mentre crea lo stesso problema nella fase successiva.
Forse Meta spera che queste misure abbiano un impatto a breve termine su di essa, ma danneggino maggiormente i concorrenti, mentre le modifiche alla VR passano inosservate durante una fase di minor attenzione dei regolatori.
Quindi, è davvero fattibile, e dovrebbero essere imposti limiti di età?
Esistono prove crescenti che indicano che l’uso dei social media possa avere effetti dannosi sugli adolescenti e, pertanto, le restrizioni sull’accesso potrebbero ridurre questi rischi. Tuttavia, le misure proposte finora sembrano essere insufficienti, mentre non abbiamo ancora visto un metodo di rilevamento e controllo veramente efficace.
Fino a quando non sarà disponibile una soluzione valida, queste proposte rischiano di rimanere dichiarazioni senza un reale impatto.
E in Italia, i social media dovrebbero essere limitati?
In Italia, il dibattito sull’età minima per l’accesso ai social media è molto rilevante. La crescente preoccupazione per la sicurezza online dei giovani e per gli effetti psicologici e sociali dell’uso eccessivo dei social media spinge molti a chiedere restrizioni più severe.
Se il governo italiano decidesse di adottare limiti di età, sarebbe cruciale affrontare le sfide legate all’implementazione e alla verifica di tali restrizioni. La chiave per una misura efficace sarebbe lo sviluppo di sistemi di verifica dell’età più avanzati e affidabili, che richiederebbero una collaborazione tra governo, aziende tecnologiche e altre parti coinvolte.
Mentre le restrizioni di età potrebbero aiutare a proteggere i giovani dai rischi associati ai social media, è essenziale che qualsiasi misura adottata sia supportata da meccanismi efficaci di controllo e verifica. Altrimenti, anche in Italia, le proposte rischiano di restare semplici dichiarazioni senza un impatto reale.