Eccezionale avvistamento nel Mediterraneo: branco di 24 capidogli al largo della costa di Ponente
Avvistamenti decisamente fuori dal comune hanno caratterizzato la fine dell’estate nelle acque del Santuario Pelagos, e in particolare nel mar Ligure e di Corsica: sei distinti incontri con grandi gruppi di capodogli (Physeter macrocephalus), comprendenti anche femmine con piccoli e addirittura neonati.
La presenza di questi grandi cetacei nel Mediterraneo, classificati a rischio d’estinzione, non è insolita di per sé nelle acque del Santuario, area protetta per i mammiferi marini comprendente mar Ligure, di Corsica e Tirreno, dove si incontrano tipicamente maschi solitari o in piccoli gruppi. Le femmine con i piccoli, che invece formano stabili e complessi gruppi “famigliari”, vengono avvistate in genere più a sud. La loro comparsa in un’area più settentrionale sembrerebbe una tendenza già preannunciata l’anno scorso, un dato che gli esperti stanno ora attentamente valutando.
Ben tre avvistamenti sono segnalati dai ricercatori dell’Istituto Tethys nell’ambito del progetto Cetacean Sanctuary Research (CSR), il 5, il 7 e l’8 ottobre, al largo di Sanremo e di Bordighera; un altro, il 6 ottobre all’altezza di Capo Mele, si deve al monitoraggio di balene e delfini condotto da Guardia Costiera e Tethys con un drone a lungo raggio.
Tutto questo fa seguito alla notizia, dei primi di ottobre, della nascita di piccoli nel mar di Corsica, testimoniata dalla barca francese “Eden”, e dall’osservazione di un altro gruppo, probabilmente di giovani maschi, da parte di Whale Watching Imperia, Golfo Paradiso, in settembre.
L’emozione di incontrare fino a 24 capodogli assieme, con dei piccoli allattati dalle mamme, è stata forte per i partecipanti all’ultimo turno del progetto di citizen science, a bordo dell’imbarcazione “Pelagos” basata a Portosole Sanremo. Ma i ricercatori si interrogano ora se sia una buona notizia o meno.
“Siamo chiaramente di fronte a una fluttuazione nella distribuzione di questi animali che, nonostante confermi l’importanza del Santuario per questa specie, suscita al contempo una certa preoccupazione” precisa Sabina Airoldi, direttore del progetto CSR. Il Mediterraneo, e la parte nord occidentale in particolare, è uno dei mari con maggior traffico marittimo al mondo, e i casi di grandi cetacei uccisi o feriti a causa di una collisione sono frequenti; questo vale a maggior ragione per i gruppi di capodogli con piccoli che a differenza dei maschi adulti, stanno molto più a lungo in superficie.