Energia navi da terra, Assiterminal: “Tanti punti ancora da chiarire”
Bene i 700 milioni stanziati per il cold ironing, cioè per fornire energia alle navi da terra, consentendo loro di spegnere i motori in porto, ma ci sono ancora molti punti da chiarire, a partire dal coinvolgimento dei terminalisti.
“Non siamo ancora parte dei tavoli tecnici avviati al Mit, ma ci hanno assicurato che saremo coinvolti” premettono ad Assiterminal, associazione terminalisti italiani. Il fondo complementare al Pnrr stanzia 700 milioni per il cold ironing nei porti, ma i terminalisti chiedono di chiarire gli aspetti tecnici, operativi di costo e anche il metodo con cui si intende procedere.
Intanto: “I tempi di realizzazione e le modalità di costruzione del modello di erogazione (compresa ovviamente la struttura dei costi) saranno lasciati a ciascuna Autorità di sistema portuale o saranno oggetto di una pianificazione armonica sotto la regia di un unico soggetto?” scrivono in una nota i vertici dell’associazione che stilano un lungo elenco di domande.
“A seconda delle potenze erogabili – spiega la nota – sia l’infrastruttura che il modello operativo cambiano, cambiano le imposizioni fiscali in base alla fonte di produzione dell’energia erogata; l’utente finale – la nave – può accedere al libero mercato; quanto la scelta di un modello modello operativo o di infrastrutturazione può incidere sulla competitività di un porto e quanto il terminalista subisce o deve essere parte attiva di queste scelte? Chi sarà titolato ad attaccare la spina e quali saranno i requisiti per farlo?“.