Export a diverse velocità, Istat: “Italia trainata dal Centro”
L’Italia dell’export viaggia a tre velocità diverse. Questo è quanto emerge dai dati Istat sul primo trimestre 2023. A trainare la penisola è il Centro (+6,1%) mentre c’è una contenuta flessione per il Nord-ovest (-0,5%) e il Nord-est (-0,9%) e una più ampia contrazione per il Sud e Isole (-2,5%).
Su base annua, la crescita in valore “resta molto sostenuta”, al +9,8%, “ma è in netto rallentamento per tutte le ripartizioni, a esclusione del Centro (+20,3%, da +21,9% del quarto trimestre 2022)”, si legge in una nota.
Al Sud l’incremento è del 14%, al Nord-ovest del 9,8%, in linea con la media nazionale, “relativamente più contenuto per il Nord-est” (+5,1%) e le Isole (+2,1%). Le Marche sono la prima per crescita dell’export in valore con un aumento delle vendite all’estero del 101,9% “quasi totalmente spiegata dall’eccezionale aumento delle vendite di prodotti farmaceutici verso la Cina” e da sola contribuisce per 2,8 punti percentuali alla crescita su base annua dell’export nazionale.
Seguono, per crescita Campania (+23,9%), Toscana (+17,1%) e Piemonte (+16,8%). Per contro, si registrano riduzioni dell’export per Lazio (-11,7%), Valle d’Aosta (-10,9%), Friuli-Venezia Giulia (-9,9%), Liguria (-6,7%) e Sicilia (-2,4%).
Dal punto di vista merceologico, rileva Istat, l’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Marche Toscana e Campania spiega per 3,3 punti percentuali la crescita dell’export nazionale. Un ulteriore contributo di 2,6 punti deriva dalle vendite all’estero di macchinari e apparecchi n.c.a. da Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte e di autoveicoli dal Piemonte. La contrazione dell’export di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio ed Emilia-Romagna fornisce invece un contributo negativo di 1,2 punti percentuali alla variazione delle esportazioni mentre le minori vendite di mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) dal Friuli-Venezia Giulia pesano in negativo per 0,5 punti.