Facebook rispolvera il “poke”: il colpetto virtuale torna per accorciare le distanze

Facebook rispolvera il “poke”: il colpetto virtuale torna per accorciare le distanze
di Giuseppe Miccoli
Come una cartolina dagli albori del web sociale, il “poke” è tornato. Facebook ha deciso di reintrodurre la storica funzione che permetteva agli utenti di darsi un colpetto virtuale, una feature tanto semplice quanto iconica che, per chi ha vissuto i primi anni del social, evoca un’intera epoca di interazioni leggere, impulsive e un po’ ironiche.
Nel mondo attuale dei social media – dominato da video verticali, algoritmi complessi e feed saturi di contenuti – il ritorno del poke suona quasi rivoluzionario nella sua ingenuità. È un gesto che non serve a nulla, se non a dire: “Ehi, ci sono”. Nessun commento, nessun like, nessuna reaction: solo un tocco digitale per ricordare la propria esistenza, magari rompere il ghiaccio o semplicemente riaccendere un contatto sopito.
Meta ha dichiarato che la decisione fa parte di un piano per stimolare forme più semplici e genuine di interazione, soprattutto tra gli utenti meno attivi. Un’operazione nostalgia, certo, ma anche una mossa strategica per riumanizzare le relazioni sulla piattaforma, in un momento in cui Facebook viene percepito più come un archivio di gruppi e marketplace che come un luogo per socializzare.
Il “poke” si inserisce così in un più ampio tentativo di recuperare spontaneità e leggerezza, due ingredienti che oggi sembrano scomparsi dai social, schiacciati tra monetizzazione, strategie di personal branding e ansia da prestazione. In un certo senso, il colpetto virtuale ci riporta a un’epoca pre-influencer, pre-reel, pre-algoritmica. Quando bastava un gesto per connettersi.
Resta da vedere se gli utenti più giovani – che probabilmente non hanno mai usato il poke – lo troveranno simpatico o fuori tempo massimo. Ma per i nostalgici, per chi è cresciuto su Facebook, quel piccolo gesto vale quanto un’emoji, una stretta di mano o un ciao detto con gli occhi.
E forse, proprio perché non significa niente, il poke torna a significare tutto.