Fedagripesca: “Serve un patto tra Ue e produttori per salvare il mare”
Occorre un nuovo patto tra Unione europea e i produttori ittici per salvare il mare e la pesca. A chiederlo è il vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Paolo Tiozzo nell’apprezzare l’intervento del sottosegretario Masaf D’Eramo in occasione del Consiglio Agrifish in svolgimento in Lussemburgo.
“Va ripensato l’approccio alla gestione della pesca – spiega Tiozzo – affinché gli sforzi fatti fin qui siano efficaci senza addossare alle cooperative ed alle imprese una responsabilità che sono stanche di avere. Per questo è importante rivedere anche la politica strutturale per consentire interventi a favore di una flotta troppo vecchia, con una età media dei pescherecci di 31 anni, che non riesce sempre a garantire sicurezza e che necessita di innovare anche per ridurre emissioni e consumi“.
Per l’associazione demonizzare alcuni mestieri di pesca, come lo strascico, non è la strada giusta, così come serve una maggiore attenzione per la pesca artigianale. “Per evitare di perdere gli operatori – conclude Tiozzo – occorre cambiare rotta, nell’ultimo decennio il settore ha visto fuoriuscire il 16% dei pescatori imbarcati che oggi sono circa 22 mila, di cui circa 19.000 a tempo pieno, a fronte dei 30 mila di dieci anni fa, mentre quelli che operano a terra sono oltre 100 mila, per un totale che si aggira attorno ai 125 mila lavoratori escluso l’indotto“.