Federpesca: “Situazione settore allo stremo. C’e’ bisogno che gli aiuti arrivino adesso. Non si puo’ piu’ aspettare”

“La situazione relativa al caro gasolio continua a peggiorare in tutte le marinerie italiane. Non si può più aspettare, c’è bisogno che gli aiuti arrivino adesso!” E’ questo il grido di allarme lanciato da Federpesca in merito alla situazione di crisi del settore che sta piegando l’attività di interi porti italiani con importanti ripercussioni sulla capacità produttiva e sulla sostenibilità aziendale.

Le marinerie sono infatti nuovamente in agitazione per una situazione che non sembra migliorare ed alcuni sono necessariamente intenzionati a fermare le imbarcazioni come già avvenuto a inizio marzo .

“Abbiamo sinceramente apprezzato il tempismo con il quale nel decreto Energia di marzo erano stati individuate le misure a sostegno del settore ma il fatto che ad oggi nessun contributo sia stato erogato ha esasperato la situazione. Le imprese confidavano nella possibilità di poter usufruire del credito d’imposta entro la prossima scadenza fiscale del 16 maggio così come immaginavano di ricevere tempestivamente il contributo del fondo filiere di cui ad oggi invece non si ha notizia. Questa attesa, insieme al fatto che  – a 5 mesi dalla sua approvazione- non è ancora stato possibile attivare la cassa integrazione per il settore, rende la situazione davvero insostenibile” – dichiara Federpesca – “per questo condividiamo le preoccupazioni arrivate in questi ultimi giorni da molte marinerie e continueremo a lavorare con il Governo, come abbiamo fatto in questi mesi, per cercare di velocizzare le procedure di erogazione dei contributi previsti per le imprese di pesca che stanno subendo forti ripercussioni da una crisi internazionale che non sembra arrestarsi. Se agli annunci non seguono i fatti il settore sarà infatti costretto a fermarsi nuovamente e questa volta senza possibilità di ripresa. Per questo continueremo a lavorare con il Governo per dare risposte tempestive e concrete che garantiscano alle imprese le condizioni per poter lavorare: attivazione della Cassa integrazione, utilizzo del credito d’imposta per caro gasolio ed estensione dello stesso al secondo trimestre dell’anno, velocizzazione del pagamento dei contributi del fermo pesca, interventi sul credito e sui mutui delle imprese di pesca. Senza risposte concrete per il settore la sostenibilità delle imprese e l’approvvigionamento dei mercati ittici sono seriamente a rischio”. Conclude Federpesca

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