Giornata Mondiale della Migrazione dei Pesci: perché celebrare questo evento

Il 21 aprile è la Giornata Mondiale della Migrazione dei Pesci.

La Giornata è stata istituita nel 2014 per diffondere la consapevolezza sulla necessità di salvaguardare i pesci migratori e i loro habitat fluviali.

Il World Fish Migration Day (WFMD) è una ricorrenza internazionale, organizzata dalla World Fishing Migration Foundation, e celebrata spesso in giorni dell’anno differenti. Tuttavia, vista l’importanza che riveste la tematica al centro di questa giornata, è importante parlarne. I pesci migratori, infatti, secondo alcuni studi, starebbero lentamente scomparendo. Solo negli ultimi 50 anni oltre il 70% delle popolazioni mondiali di pesci migratori ha subito un rapido e, apparentemente, inarrestabile declino che ha portato all’estinzione di numerose specie. 

Tante sono le cause.

La mano dell’uomo sta minacciando tante specie con la costruzione di barriere artificiali, dighe e altri meccanismi che interrompono o deviano il flusso naturale dei corsi d’acque. Modifiche e interruzioni che si riversano, inevitabilmente, sul flusso migratorio.

Anche i molteplici effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi influisce, con molte specie costrette ad adattarsi o a soccombere. L’aumento delle temperature del mare rischia di modificare la distribuzione delle specie ittiche e secondo gli scienziati, a partire dal 2050, moltissime specie di pesci saranno costrette a migrare sempre più verso nord per trovare condizioni di vita più favorevoli.

Tra le specie più conosciute, e oggi a rischio, i salmoni che migrano nei fiumi da adulti per riprodursi nello stesso fiume in cui sono nati; le anguille d’acqua dolce che nascono nell’oceano, ma migrano per lunghe distanze fino a vivere nei fiumi. E poi anche i bullsharks che migrano dai fiumi verso gli oceani per riprodursi e nutrirsi.

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