Granchio blu, Alleanza Coop pesca: “Decreto ok ma serve stato di emergenza”

Valutazione positiva sullo schema di provvedimento per contenere i danni provocati dal granchio blu annunciato dal Sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra, ma lo stanziamento di 2,9 milioni di risorse rischia di essere largamente insufficiente“. Lo fa sapere l’Alleanza delle Cooperative Italiane della pesca, intervenuta al Tavolo riunito al Masaf, ribadendo l’esigenza di procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza. Un passo necessario per intervenire in favore delle imprese su mutui, imposte e canoni, ma anche per intensificare gli sforzi per la cattura con attrezzi ‘attivi’ come l’ostreghero; le nasse o le reti da posta, secondo l’Alleanza, sono insufficienti a contenere i granchi blu nelle aree lagunari e di foce.

Questo genere di attrezzi, però, sarebbero esclusi dai rimborsi per i costi sostenuti dalle imprese dal 1 agosto e certificati, per lo smaltimento (compreso trasporto), in quanto trainati e quindi vietato dalla normativa europea entro le 3 miglia dalla costa o su batimetriche inferiori ai 50 metri.

L’Alleanza precisa che “solo con un approccio straordinario sarà possibile derogare alle norme vigenti con la necessaria autorizzazione di Bruxelles, dove il dossier deve essere portato con la massima urgenza“. Bene la creazione di una filiera, ma avverte l’Alleanza “occorre tempo che non ne abbiamo, stiamo esaurendo le scorte di vongole e cozze, da novembre la produzione si fermerà, non c’è più seme per le produzioni dei prossimi tre anni“.

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