Guardia Costiera: Esercitazione security nel porto di Catania
Nella mattinata di ieri, presso la banchina “Molo di Levante” del porto commerciale di Catania, sotto il coordinamento dei militari del “Nucleo di Port Security” della Guardia costiera etnea, si è svolta un’esercitazione (c.d. di security) di prevenzione da potenziali azioni illecite a carattere internazionale anche con finalità terroristiche, in prossimità di una nave mercantile.
In particolare, è stato simulato un tentativo d’imbarco di merce con un autoveicolo non corrispondente alla richiesta preventiva di imbarco, resa dall’equipaggio della nave agli addetti della sicurezza portuale, con uno scenario di una situazione “sospetta” e “potenzialmente pericolosa” per l’incolumità degli utenti e gli operatori portuali.
Le esercitazioni, che si svolgono periodicamente, hanno lo scopo di verificare la regolarità delle procedure di controllo adottate dal personale della “security” negli accessi alle aree riservate d’interfaccia con le navi (c.d. aree ristrette) delle banchine commerciali (c.d. impianti portuali) date in uso alle società che operano in porto.
Scenario, quello creato ad “hoc” con l’esercitazione di ieri dai militari della Capitaneria di porto di Catania, che deriva dalla costante osservazione delle attività lavorative svolte quotidianamente nei porti e che rientrano tra le possibili e plausibili situazioni da attenzionare in qualsiasi realtà portuale nazionale ed internazionale.
Nello specifico, l’attività ha riguardato l’arrivo senza preavviso di un fornitore con un veicolo presso il punto di controllo della banchina portuale, con una bolla di accompagnamento della merce “non conforme” alle specifiche richieste formulate dal bordo dell’unità mercantile presente all’ormeggio, con il chiaro intendo di eludere i controlli pre-imbarco sulla nave.
Il personale preposto ai controlli preso atto delle difformità ha messo in atto le norme previste dal piano di sicurezza dell’impianto portuale ed unitamente all’ufficiale responsabile della “security” della locale Autorità di Sistema Portuale, ha attivato le procedure del caso, informando delle problematiche in essere le Autorità competenti in materia di “security” in ambito portuale ed il comandante del mercantile interessato per le azioni di competenza da intraprendere.
Nell’immediato, sono intervenuti sul posto i militari della Guardia Costiera e personale della Polizia di Frontiera, che nell’ambito delle proprie competenze, hanno provveduto nella fattispecie all’identificazione del soggetto non autorizzati, invitando ad allontanarsi dall’area riservata al fine di scongiurare, seppur in modo simulato, un’eventuale ipotesi di attacco terroristico alla nave ormeggiata.
Nello specifico, il fine principale dell’esercitazione è stato quello di testare il piano di “security” e le capacità “tecnico-professionali” delle figure che, a vario titolo, operano durante lo svolgimento delle attività commerciali nell’interfaccia tra il comando della nave mercantile e le autorità portuali, per scongiurare e prevenire tentativi di “ingressi non autorizzati” a bordo delle navi e nelle aree commerciali del porto.
I soddisfacenti risultati dell’attività addestrativa, hanno dimostrato una concreta preparazione dell’equipaggio del mercantile coinvolto nell’esercitazione e dei militari/personale delle forze di polizia intervenuti in ambito di “security”, che hanno messo in atto la puntuale applicazione della pianificazione di emergenza vigente per l’intero ambito portuale.