Il Gambero rosso di Mazara a Tokyo, Dubai, Parigi e Singapore

La storia del Gambero rosso di Mazara del Vallo si intreccia a doppio filo a quella marinara della cittadina del trapanese. La sua destinazione principale sono i  mercati più esclusivi di tutto il mondo e l’alta ristorazione di Tokyo, Dubai, Parigi e Singapore. L’Aristaeomorpha foliacea (questo il nome scientifico del gambero) di un incantevole rosso porpora, vive a circa 700 metri di profondità ove si lascia accarezzare dalle forti correnti marine che lo rendono puro. Si nutre di organismi vegetali, non può essere coltivato e viene pescato nelle acque incontaminate ad una profondità che va da 200 a mille metri utilizzando il metodo di pesca a strascico. La pesca del celebre Gambero rosso nel cuore del Mediterraneo, in particolare nella zona a sud di Mazara, nei pressi di Lampedusa, Malta, a sud di Pantelleria, o ad est tra Cipro e la Turchia. L’elevata evaporazione del Mar Mediterraneo lo arricchisce di sali minerali donandogli quel sapore inconfondibile e unico al mondo. Il prelibato crostaceo vanta una  carne molto iodata con superlativa densità per un taglio facile e senza sfilacciamenti dal gusto deciso, con delle note leggermente dolci che stimolano i sensi con una gradevole sensazione di affumicatura alla fine della degustazione.

Prima dell’avvento della tecnologia, il Gambero rosso era difficile da commercializzare a causa della rapida degradazione che iniziava con l’imbrunimento della testa e veniva gettato nuovamente in mare. Con le tecniche di surgelazione a bordo, sviluppate dai pescherecci di Mazara, inizia la grande commercializzazione del Gambero rosso. Oggi l’ambìto crostaceo è ormai conosciuto in tutto il mondo e apprezzato dagli chef più titolati. Il suo successo si deve anche dalla possibilità di estrarre  un olio particolare, una prelibatezza nata grazie alla gestione sostenibile degli scarti di lavorazione (il nettare è prodotto dalle testa di gambero).

Il Gambero rosso di Mazara ha delle caratteristiche fisiche e organolettiche ben precise che lo differenziano notevolmente dal gambero del Mozambico, spesso spacciato dai commercianti e ristoratori per il rosso di Mazara.  Infatti, una serie di analisi scientifiche hanno evidenziato che il carapace del gambero rosso contiene l’astaxantina, un carotenoide dalle potenti proprietà antiossidanti che può essere assunto come integratore.

 

 

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