Il maltempo blocca i pescherecci, sul mercato il 30% in meno del pesce fresco
Il maltempo tra alluvioni e mareggiate blocca in porto i pescherecci che da diversi giorni devono fare i conti con porti insabbiati e impossibilità a uscire a largo per il mare grosso.
È così in Toscana e Liguria, epicentro della nuova emergenza meteo, con porti inagibili a Viareggio, Sestri levante e Camogli, ma a soffrire sono anche molte altre marinerie dal Veneto al Lazio con spiagge sommerse e ristoranti chiusi per assenza di pesce come è avvenuto in qualche locale ad Anzio. A monitorare per l’ANSA gli effetti di questa ondata di cattivo tempo sul settore ittico, è Fedagripesca-Confcooperative che parla di un calo del 30% di pesce fresco sui mercati. Una diminuzione produttiva legata al fatto che negli ultimi 30 giorni si sono perse almeno 10 giornate di pesca, a cui si aggiungono i fine settimana in cui non si può pescare.
A preoccupare, spiega Fedagripesca, è anche un possibile nuovo boom di granchi blu come è avvenuto nella primavera scorsa dopo l’alluvione dell’Emilia Romagna. “Le forti piogge portano ad un aumento di acqua dolce verso il mare e le lagune e questo spinge i crostacei verso queste aree in cerca di cibo e di acque con temperature più calde – spiega Mattia Lanzoni ricercatore in ecologia dell’Università di Ferrara – tanto che si potrebbe assistere ad una nuova forte concentrazione di granchi. Anche se in questa fase, non riproduttiva, non si avrà un aumento di esemplari ma ci saranno più assembramenti“. Ad allarmare, infatti, sono alcune caratteristiche della riproduzione di questi esemplari tali da renderli delle super specie aliene. “L’accoppiamento avviene nelle acque dolci, mentre le femmine vanno a depositare in mare le uova e lo fanno quando ci sono le condizioni migliori, senza fretta. Da un solo accoppiamento la femmina può dare vita, a distanza di mesi, a due diverse schiuse. Sono animali molto performanti“.