In arrivo la nuova riforma doganale europea: la proposta della Commissione
Risparmiare sui costi operativi e snellire le procedure doganali introducendo un hub dei dati capace di fornire alle autorità una panoramica completa delle catene di approvvigionamento e della circolazione delle merci. Sono questi gli obiettivi della riforma dell’unione doganale europea, studiata per far risparmiare agli Stati membri fino a 2 miliardi di euro all’anno in costi operativi.
La Commissione Europea l’ha annunciato affermando di aver presentato proposte per “la riforma più ambiziosa e globale dell’unione doganale dell’Ue dalla sua istituzione nel 1968”. Una nota di Bruxelles spiega che le misure proposte illustrano “una visione all’avanguardia a livello mondiale basata sui dati per le dogane dell’Ue, che semplificherà notevolmente le procedure doganali per le imprese, in particolare per gli operatori commerciali più affidabili.
Se approvata dai co-legislatori, la riforma consentirà alle imprese che vogliono portare merci nell’Ue di registrare tutte le informazioni sui loro prodotti e sulle catene di approvvigionamento nel nuovo Hub dei dati doganali che farà da centro di raccolta con funzionalità di apprendimento automatico e intelligenza artificiale. In alcuni casi in cui i processi aziendali e le catene di approvvigionamento saranno completamente trasparenti, gli operatori più fidati (i cosiddetti trader “Trust and Check”) potranno immettere le loro merci in circolazione nell’Ue senza alcun intervento doganale attivo e senza compromettere la sicurezza o i requisiti anti-frode.
Secondo la proposta, l’Hub dei dati potrà essere usato nel settore dell’e-commerce dal 2028, seguito (su base volontaria) da altri importatori nel 2032. Una revisione nel 2035 valuterà se questa possibilità potrà essere estesa a tutti i trader nell’ottica di rendere obbligatorio l’uso dell’Hub dal 2038. “Il nuovo sistema – si legge nel documento Ue – offrirà alle autorità doganali una panoramica delle catene di approvvigionamento e dei processi di produzione delle merci che entrano nell’Ue. Tutti gli Stati membri avranno accesso ai dati in tempo reale e saranno in grado di mettere in comune le informazioni per rispondere in modo più rapido, coerente ed efficace ai rischi”.
La riforma avrà anche l’effetto di rendere le piattaforme online attori fondamentali per garantire che le merci vendute sul web nell’Ue rispettino tutti gli obblighi doganali. In particolare le piattaforme saranno responsabili di garantire che i dazi doganali e l’Iva siano pagati all’acquisto.
Allo stesso tempo, la riforma abolisce l’attuale soglia per cui i beni di valore inferiore a 150 euro sono esenti da dazi doganali. Per effetto di questa esenzione si stima che fino al 65% di tali spedizioni che entrano nell’Ue siano attualmente sottocosto per evitare i dazi doganali all’importazione.