Inquinamento e abusivismo minacciano gli ecosistemi acquatici, Legambiente Sicilia: “Rafforzare la tutela delle zone umide”
Si è celebrata il 2 febbraio scorso la Giornata mondiale delle zone umide, che costituisce un’occasione per far conoscere il valore di queste aree e tutelarle adeguatamente. Gli ecosistemi acquatici (corsi d’acqua, stagni, paludi, laghi, ecc.) sono infatti ambienti di straordinaria importanza perché ospitano una ricca diversità floristica e faunistica, perché garantiscono risorse fondamentali per la vita dell’uomo, come acqua e cibo, e perché svolgono una fondamentale funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Grande riscontro hanno avuto le iniziative organizzate da Legambiente Sicilia. Si è svolto presso la sede regionale il convegno “Fiumi traditi. Segnalazioni e proposte per proteggere e risanare i nostri corsi d’acqua“, un importante momento di confronto tra ambientalisti ed esperti del CIRF (Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale), dell’Università di Palermo – Dip.to STeBICeF e dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) sulle aggressioni e le minacce subite dai corsi d’acqua siciliani, sull’importanza che rivestono i fiumi e gli aspetti di vegetazione ripariale, sulle possibili azioni per tutelare e risanare i corsi d’acqua, avviando una positiva relazione uomo-natura non basata sul dominio ma sulla conoscenza e sul rispetto. Nel fine settimana (3-4 febbraio) sono state organizzate dai circoli territoriali numerose iniziative locali (la Foce del Modione a Selinunte, il fiume Ciane e il fiume Mulinello in provincia di Siracusa, la riserva naturale Saline di Trapani e Paceco, il Lago di Pergusa, il Gorgo di Santa Rosalia nella riserva di Monte Pellegrino, il Lago sfondato e il fiume Salito a Caltanissetta, le gole del fiume Platani in provincia di Agrigento) per accendere i riflettori su queste aree di eccezionale valore scientifico e naturalistico ma spesso non adeguatamente conosciute né tutelate, ma anche per raccogliere dati aggiornati e puntuali.
“Le iniziative organizzate nell’ambito della Giornata Mondiale delle zone umide proseguiranno per l’intero 2024: vogliamo raccontare e rilanciare l’impegno della nostra Associazione a difesa delle zone umide – afferma Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia–. Gli ecosistemi acquatici sono tra gli ambienti naturali più minacciati e aggrediti sia dalle attività antropiche, come è possibile vedere anche in Sicilia tra edificazione e abusivismo, escavazioni e modifiche idrauliche, distruzione della vegetazione ripariale, inquinamento, specie aliene, prelievi eccessivi, pressione venatoria o sportiva, ecc., che anche dagli effetti del cambiamento climatico (siccità, desertificazione)”.
“È necessario rafforzare la tutela di questi ambienti nel solco di quanto previsto dalla Strategia Europea per la Biodiversità che prevede di ottenere il 30% del territorio e del mare tutelato e ben gestito – rilancia Giulia Casamento, referente Biodiversità di Legambiente Sicilia – la nostra Associazione chiede da anni, nell’ambito della campagna Preziose x Natura, anche l’istituzione di specifiche riserve naturali in importanti zone umide tra cui i Pantani della Sicilia sud orientale (SR e RG), i Pantani di Gelsari e Lentini (CT e RG), Capo Feto e Margi Spanò (TP), Castello della Pietra (TP)”.