Instagram, la personalizzazione al potere: tra caroselli parlanti e pubblicità inarrestabili

  • pexels-cottonbro-5081915

Instagram, la personalizzazione al potere: tra caroselli parlanti e pubblicità inarrestabili
di Giuseppe Miccoli

Instagram continua a evolversi, e lo fa spingendo sull’acceleratore della personalizzazione e dell’efficacia comunicativa. Le ultime funzionalità in fase di test o già rilasciate segnano un cambiamento sottile ma significativo: la piattaforma vuole essere sempre più su misura per i creator, ma anche sempre più efficace per chi investe in pubblicità. E nel mezzo, l’utente comune, che si ritrova tra più libertà creativa e nuove dinamiche di attenzione forzata.

La prima novità riguarda i post a carosello, da anni uno degli strumenti più usati per raccontare storie per immagini. Ora, Instagram consente di aggiungere testo sovrapposto alle immagini del carosello: una funzionalità che sembra banale, ma che rivoluziona la costruzione dei contenuti. Il carosello non è più solo una sequenza visiva, ma diventa una narrazione mista, in cui immagine e parola coesistono senza bisogno di didascalie lunghe o testi nei commenti. È un gesto verso una comunicazione più chiara, diretta e accessibile.

In parallelo, è in fase di sperimentazione la nuova funzione “Lately”: una sezione automatica nel profilo che raccoglie le storie pubblicate di recente, visibili anche dopo la loro naturale scadenza. Si tratta di una soluzione pensata per valorizzare contenuti temporanei che meritano più attenzione, ma anche per facilitare il racconto continuo di creator e brand. È come avere una piccola home page sempre aggiornata con ciò che si è vissuto o condiviso negli ultimi giorni.

Sul fronte dei contenuti video, Instagram sta testando la possibilità di inviare Reels in anteprima a una cerchia ristretta di utenti. Un po’ come si fa con una bozza in redazione o un trailer in una proiezione riservata, questa funzione consente di raccogliere feedback, testare la reazione del pubblico e affinare il prodotto prima della pubblicazione ufficiale. È un chiaro segnale di quanto i Reels siano diventati centrali nella strategia della piattaforma: non più solo contenuto, ma asset da calibrare con cura.

Infine, la notizia che più ha fatto discutere: gli annunci pubblicitari non ignorabili nelle storie. Una funzione che trasforma le storie in mini spot obbligatori, a metà strada tra l’interruzione e l’intrusione. Lo scopo è evidente: massimizzare l’engagement pubblicitario, garantendo agli inserzionisti che il messaggio venga effettivamente visto. Ma resta la domanda: quanto l’utente accetterà di essere “bloccato” su contenuti promozionali? E fino a che punto Instagram potrà spingersi prima che la soglia della frustrazione venga superata?

Nel complesso, il percorso è chiaro: più strumenti per esprimersi e promuoversi, ma anche più controllo sul modo in cui questi strumenti vengono ricevuti. Instagram diventa una piattaforma sempre più raffinata, dove ogni gesto – dal tap allo swipe – è calcolato, misurato, monetizzato.
Resta da capire se, in questa corsa all’efficienza, ci sarà ancora spazio per la leggerezza e la spontaneità che un tempo rendevano tutto più umano.

Potrebbero interessarti anche...