Intossicazione da tonno, a Palermo registrati altri tre casi
Mal di testa, nausea, tachicardia e arrossamento cutaneo: sono questi i sintomi di avvelenamento da istamina e sindrome sgombroide cha hanno manifestato tre palermitani dopo avere mangiato tonno, facendo ricorso alle cure mediche negli ospedali “Civico”, “Cervello” e “Villa Sofia”.
Ancora tre persone intossicate dopo avere mangiato tonno a Palermo, dopo i dieci casi finiti nei giorni scorsi al pronto soccorso del “Civico” e del “Policlinico” tutti con gli stessi sintomi. Secondo alcune indiscrezioni, il pesce sarebbe stato acquistato da venditori ambulanti. L’assenza di tracciabilità del tonno spesso coniugata alla sua conservazione inadeguata, può diventare una minaccia per la salute, soprattutto, di bambini e anziani. Per prevenire altri casi le forze dell’ordine negli ultimi giorni hanno intensificando i controlli.
La sindrome sgombroide è una intossicazione causata dall’ingestione di pesce alterato, che, essendo dovuta prevalentemente all’alto tenore di istamina, si manifesta con una sintomatologia simile a quella di una allergia. È il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso, tuttavia, essa non viene rilevata perché assomiglia e viene confusa con l’allergia alimentare. Tale intossicazione viene riportata con la massima frequenza relativamente al consumo di specie ittiche a carne rossa, appartenenti alle famiglie Scombridae e specie ittiche imparentate con queste, refrigerate o conservate in modo non adeguato dopo la pesca. La sindrome sgombroide può derivare dall’inappropriato trattamento del pesce durante l’immagazzinamento o la lavorazione, quando per l’innesco di processi di degradazione si producono quantità importanti di istamina. L’istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell’intossicazione sgombroide.