Itticoltura, fatturato da oltre 300 mln: trota regina del mercato
Supera i 300 milioni di euro di giro d’affari dell’itticoltura grazie alla produzione di quasi 54 mila tonnellate di pesci di venti specie diverse, distribuiti in più di 700 siti produttivi.
Sono i numeri di fine 2022 presentati dal presidente dell’Api, Associazione piscicoltori italiani, nel confermare una crescita del consumo di pesce tra gli italiani pari a 29 kg pro-capite. Aumenta la produzione a livello mondiale che, invece, resta stagnante in Europa, Italia compresa.
Bene il comparto marino per spigola e orata con una produzione di 17,600 tonnellate per oltre 140 milioni di fatturato, il chè si deve al maggiore spazio concesso agli allevamenti offshore e alla maggiore richiesta della Gdo e della ristorazione; una produzione che copre solo il 20% del fabbisogno nazionale, con un forte ricorso all’import. Si sta quindi cercando di diversificare l’offerta introducendo Ombrina, Ricciola e Corba Rossa, come anche di valorizzare la carne di storione grazie alla ricerca. “Il prodotto fresco sicuramente si presta a più utilizzi, con poche lische e alti valori nutrizionali – conclude Fabris – ma sono in commercio anche medaglioni già pronti, filetti affumicati o sott’olio“.