La produzione di traghetti tornerà in Italia? Fincantieri: “Qualità acciaio farà la differenza”
La costruzione di traghetti, ora appannaggio di Cina e Corea, in futuro forse potrebbe tornare in Italia.
Non più solo crociere. “Oggi la prima cosa che ci interessa come Fincantieri per i traghetti è il refitting – spiega Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri -: abbiamo una generazione di traghetti che sono al lavoro da un bel po’ di anni e devono essere refittati per avere motorizzazioni nuove. Ma c’è anche un altro tema che, non nel breve, ma nel lungo termine potrà riportare in Europa la cantieristica meno complessa rispetto alle navi da crociera, come quella dei traghetti: il tema dell’acciaio“.
In particolare la qualità dell’acciaio. “Arriverà un momento in cui quale tipo di acciaio usi farà la differenza. Una normativa europea già in vigore prevede che alcuni tipi di materiali fra cui l’acciaio a partire dal 2026 dovranno essere valutati secondo l’intensità carbonica. Quando arriveranno queste normative anche le navi ad alta intensità di acciaio rispetto al costo avranno la possibilità di tornare in Europa“.
E quindi Fincantieri potrà ampliare le sue competenze in questo settore: nel frattempo il gruppo è in attesa della formalizzazione del contratto del primo traghetto che costruirà in Sicilia per Siremar.